In effetti c’è un tempo per ogni cosa. Anche per Bond, un personaggio che dal 1954 (è quella la data della sua prima apparizione nella serie tv Climax!) trasforma in evento ogni sua uscita cinematografica. Un tempo che, questa volta, si è dilatato lungo una pandemia che ha cristallizzato i cinema di tutto il mondo per un anno e mezzo, e che rischia ora di segnare una linea di demarcazione definitiva nella saga: da oggi in poi si potrà probabilmente guardare solo indietro per continuare a raccontare storie con l’agente segreto.
È difficile raccontare l’ultimo James Bond, “No time to die”, senza svelare cose che è giusto si scoprano solamente assistendo al film, quindi possiamo dire che la storia si svolge cinque anni dopo la cattura di Franz Oberhauser, il cattivo protagonista del precedente Spectre.
James Bond, messo in pensione forzatamente dal nuovo M, si gode una vita tranquilla in Giamaica. Ci penserà il suo vecchio amico Felix Leiter, agente della CIA, a coinvolgerlo in una nuova missione: salvare lo scienziato Waldo Obruchev e il mondo dalla minaccia di un terribile virus letale che agisce direttamente sul dna delle persone. La missione non sarà per nulla semplice e coinvolgerà, oltre che Nomi, una nuova agente 00, anche il grande amore di Bond, Madeleine, legata a doppio filo anche con il cattivo di turno, il terrorista Lyutsifer Safin.
Nato tra mille traversie produttive è bloccato per quasi due anni dalla pandemia, No time to die, rischia di diventare a suo modo un episodio storico nella storia del personaggio. Per quella che è l’ultima avventura interpretata da Daniel Craig (per convincerlo ad essere ancora una volta Bond l’hanno letteralmente ricoperto di dollari), gli sceneggiatori hanno infarcito una trama, già ricca di suo, di una serie di scoperte e agnizioni destinate a cambiare per sempre il mondo Bond. Naturalmente, la confezione che permette di districarsi a un susseguirsi di colpi di scena è quella delle migliori occasioni, con tanto di prologo atto a rivelare il passato di Madeleine e un’azione vorticosa che gira per il mondo, per termine sulla classica isola sperduta nell’Oceano dove il cattivo ha stabilito la base per l’attacco finale alla Terra. Un plot classico, riletto questa volta con un misto di piacevole malinconia crepuscolare e un omaggio alla storia di un personaggio capace di attraversare secoli, mode e stili di cinema mantenendosi sempre fedele a se stesso, anche nell’innovazione.