Crisi politica e inflazione, prezzi ai supermercati sempre più alti: come fare ad uscire da una situazione quasi impossibile per i cittadini italiani? Una delle più evidenti preoccupazioni è relativa al capire come controbattere ai prezzi sempre più alti al supermercato.
I generi alimentari esosi, accanto ai carburanti e alle bollette salate, necessitano come si intuisce di interventi, se non strutturali, quantomeno decisivi per risollevare le sorti degli italiani.
Pare che il piano del governo sia lavorare ad un percorso che faccia in modo che i prodotti calino di prezzo. Ma quale?
Prezzi al supermercato boom: come contrastarli
Non solo la benzina, le bollette e il gas: anche al supermercato i prezzi sono cresciuti e il governo starebbe pensando a un iter per ridurre i costi del carrello.
Tra le prime idee vi è quella relativa alla riduzione dell’Iva così da ridefinire i beni da far rientrare nell’aliquota agevolata.
In tal senso il governo potrebbe mirare alla riduzione dell’Iva, così come al taglio al cuneo fiscale ma pure all’azzeramento dell’Iva su determinati beni.
Oggi infatti l’Iva sui beni di largo consumo è al 22%: una riduzione potrebbe riguardare i prodotti legati all’igiene personale, abbigliamento e pare, in seguito, gli elettrodomestici, e l’elettronica.
Di fondo, c’è chi sostiene che i veri sforzi andrebbero sostenuti verso i beni di larghissimo consumo, quelli di primaria necessità. Attualmente, al supermercato i prezzi di frutta, ortaggi, pane, pasta, olio, latte, e derivati sono in crescita, senza pensare a carne e pesce: il tutto, pari al 10-20% in più di un anno fa.
Secondo una stima, se prima un nucleo familiare spendeva circa 50-55 euro per due persone a settimana, ora il prezzo è 65-70 euro, che proiettato al mese, porta la media dai 300 euro per la spesa a 600-700 euro. E più aumenta il nucleo familiare, e più aumentano gli imprevisti, e più le tasche degli italiani si depauperano.