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Arresto Liliane Murekatete, parla il marito Soumahoro

Aboubakar Soumahoro, deputato ed ex esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, passato un anno fa al gruppo misto, parla dopo l’arresto della moglie della suocera, Liliane Murekatete e Marie Therese Mukamatsindo. Lo fa con un messaggio sui social, in cui ribadisce la sua estraneità ai fatti.

Le parole di Soumahoro

Scrive su Instagram Soumahoro: “Non sono né indagato e né risulto negli atti delle indagini della Procura di Latina. Quindi ribadisco nuovamente la mia totale estraneità. Al contempo, prendo atto della misura applicata alla mia compagna Liliane Murekatete che chiarirà nelle sedi opportune la sua posizione visto che i processi non si celebrano né sui giornali né in rete. Continuo, come sempre, a confidare nella giustizia e nel principio costituzionale della presunzione di innocenza”.

Aggiunge il deputato: “Tuttavia, chiedo il rispetto della privacy di mio figlio, vista anche la delicatezza del momento. Ringrazio tutte e tutti per il sostegno e la vicinanza umana nonostante l’evidente strategia di due pesi e due misure. Il mio impegno nei luoghi del bisogno e in Parlamento continua con lo stesso spirito di dedizione e di abnegazione in una prospettiva di servizio alla collettività”.

Soumahoro, l’arresto della moglie e della suocera

liliane murekatete soumahoro

Liliane Murekatete, moglie di Soumahoro, è stata arrestata ieri. La Procura di Latina ha ipotizzato per lei i reati di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione e auto riciclaggio in riferimento a una seconda inchiesta sulle cooperative per l’accoglienza dei migranti gestite dalla donna e dai suoi familiari. I militari della Guardia di Finanza, inoltre, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare per Marie Therese Mukamatsindo, suocera del parlamentare Aboubakar Soumahoro.

In una nota, la Guardia di finanza ha spiegato: “Le cooperative Karibu e Consorzio agenzia per l’inclusione e i diritti Italia (in sigla Consorzio a.i,d. italia), nonché la Jambo Africa (per il tramite della Karibu) hanno percepito ingenti fondi pubblici da diversi Enti (Prefettura, Regione, Enti locali etc.) destinati a specifici progetti o piani di assistenza riguardanti i richiedenti asilo e i minori non accompagnati, fornendo tuttavia un servizio inadeguato e comunque difforme rispetto a quello pattuito”.

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