Roma è al centro di una controversia sulle cartelle pazze per la tassa di soggiorno, con titolari di B&B e grandi alberghi che sollevano dubbi su sanzioni basate su dati erronei. Il Comune di Roma è ora impegnato in incontri con rappresentanti delle categorie alberghiere, inclusi i B&B, per risolvere le possibili incongruenze. L’obiettivo è avviare procedure di rettifica per garantire equità.
Cartelle pazze per la tassa di soggiorno a Roma
Fonti del Campidoglio rassicurano che stanno esaminando attentamente la situazione per consentire a chi ha agito correttamente di dimostrarlo.
Sebbene l’assessore al Bilancio, Silvia Scozzese, al momento preferisca astenersi dal fare dichiarazioni dirette sulla questione, dal Campidoglio traspare ottimismo e la linea secondo la quale si stanno attualmente svolgendo incontri con i fiscalisti e i commercialisti delle diverse categorie coinvolte.
L’obiettivo principale di tali incontri è verificare la presenza di possibili incongruenze nei dati e consentire a chi ha agito correttamente di dimostrarlo in modo chiaro e inequivocabile.
I controlli sulla tassa di soggiorno
I controlli sul regolare versamento della tassa di soggiorno, che hanno generato la controversia attuale, secondo le fonti del Palazzo Senatorio, non erano stati effettuati in passato.
Di fronte alle preoccupazioni sollevate dai gestori di strutture ricettive, il Comune sta adottando un approccio collaborativo per risolvere la situazione, garantendo al contempo un’equa applicazione della legge fiscale.
La volontà è quella di giungere a una soluzione che rispecchi la correttezza delle azioni intraprese dai gestori alberghieri, favorendo una gestione più trasparente e responsabile delle tasse di soggiorno nella Capitale.