Ha aspettato l’orario di chiusura sperando di mettere le mani su un bottino più consistente, quindi è entrato nel negozio di abbigliamento e ha minacciato con un coltellino la titolare facendosi consegnare l’incasso. Poi è scappato con il malloppo. E’ durata poco la fuga del bandito presunto autore di una rapina la sera dello scorso 29 gennaio nel centro di Palestrina alle porte di Roma.
Roma, armato di coltello rapina negozio di abbigliamento a Palestrina
Il sospetto un 31enne immortalato dalle telecamere di sicurezza del locale, è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri della Compagnia di Palestrina. Dovrà rispondere di rapina aggravata effettuata all’interno di un noto negozio di abbigliamento del centro Preneste.
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Le indagini sono partite subito dopo il colpo quando la proprietaria del negozio di abbigliamento in viale Pio XII ha chiamato il 112 segnalando la rapina appena avvenuta.
Il colpo poco prima della chiusura
La vittima ha riferito ai carabinieri del Nucleo Radiomobile e della Stazione di Palestrina giunti sul posto che, intorno alle 19, quindi in prossimità dell’orario di chiusura dell’esercizio, un uomo con occhiali da sole, una felpa nera con cappuccio calzato, armato di un coltellino, si era introdotto all’interno del suo negozio.
Il bandito poi l’aveva costretta sotto minaccia a consegnare l’intero contenitore della cassa continua con il denaro, per poi darsi alla fuga a piedi nelle vie limitrofe.
Incastrato dalle telecamere
Grazie alla descrizione fornita dalla donna e all’immediata visualizzazione dei contenuti delle telecamere di video sorveglianza presenti nel negozio, i Carabinieri dopo aver attivato le ricerche sono riusciti a rintracciare e a bloccare l’uomo in una via limitrofa.
L’uomo un 31enne di origini albanesi, con precedenti, è stato sorpreso con ancora indosso gli abiti utilizzati per commettere la rapina e il coltellino con cui l’indagato avrebbe minacciato la vittima.
La refurtiva è stata recuperata e restituita alla negoziante che ha presentato denuncia. L’indagato è stato condotto in caserma e sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria per la convalida dell’arresto.
