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Blitz dei movimenti per la casa a Roma: attivisti sulla cupola della chiesa

Protesta dei movimenti per la casa oggi a Roma. Una decina di persone sono salite sulla cupola della Chiesa in piazza Madonna di Loreto, davanti a piazza Venezia e hanno srotolato tre striscioni su cui si legge “Recuperare casale, indietro non si torna”, “Libertà di movimento, cancelliamo l’articolo 5” e “Diritto di residenza”. In piazza sono presenti un centinaio di altri manifestanti. Sul posto le forze dell’ordine.

Blitz dei movimenti per la casa a Roma: attivisti sulla cupola della chiesa

Il blitz come spiegato sui social dai Blocchi Precari Metropolitani e del Coordinamento Cittadino Lotta per la casa è stato deciso per chiedere il “superamento della direttiva Gualtieri” firmata nel 2022 dal sindaco che autorizza la “deroga” all’art. 5 del decreto “Lupi” per arrivare alla abolizione dell’articolo della legge del 2014.

I motivi della protesta

La direttiva che permette a chi occupa di poter chiedere la residenza e poter quindi accedere ai servizi essenziali, come il medico di base, per i movimenti per la casa ha comunque dei limiti. Si chiede quindi la cancellazione dell’articolo 5 “strumento escogitato dal ministro Lupi e dal governo Renzi nel 2014 che in questo decennio ha soltanto generato discriminazione e confusione”.

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“E’ necessario un ulteriore passo in avanti. Questa volta decisivo – scrivono su Facebook Blocchi precari metropolitani -. Soprattutto per uscire da una gestione emergenziale della crisi abitativa che attanaglia Roma, avviando un percorso capace di garantire il diritto alla residenza nel luogo in cui si abita, un’accoglienza dignitosa e la garanzia di una libertà di movimento: tutti diritti oggi decisamente limitati, se non apertamente negati”.

“Questione di vitale importanza per decine di migliaia di persone”

“Con la nostra mobilitazione di oggi – scrivono ancora i movimenti per la casa – intendiamo accendere i riflettori su una questione di vitale importanza per decine di migliaia di persone (solo in questa città!), sostenendo una campagna che è attiva a Roma e in tutta Italia per chiedere che la residenza anagrafica sia accessibile per tutte le persone a livello locale, e la definitiva cancellazione dell’art. 5 del Piano Casa Renzi-Lupi a livello nazionale”.

“Per questo – aggiungono – chiediamo alle associazioni, alle realtà sociali, alle forze politiche e ai singoli parlamentari, assessori, consiglieri comunali e municipali di lavorare insieme per ottenere la cancellazione di un articolo di legge anticostituzionale. Non potremo mai parlare di ius soli o ius culturae senza fare prima questo passaggio”.

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