Un agricoltore italiano si è reso protagonista di una vicenda che ha generato momenti di paura a piazza Venezia, a Roma, dopo essersi incatenato al cancello dell’Altare della Patria e aver minacciato di darsi fuoco. Candido Ceracchi, questo il suo nome, ha organizzato la protesta per rivendicare le richieste degli agricoltori, chiedendo un incontro urgente con il ministro dell’agricoltura. La situazione ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e dei soccorsi, che hanno temporaneamente chiuso la piazza per motivi di sicurezza. Dopo ore di tensione, l’uomo è stato convinto a desistere e è stato accompagnato in commissariato.
La protesta dell’agricoltore Candido Ceracchi all’Altare della Patria: un atto estremo per richiedere ascolto
Ceracchi ha attirato l’attenzione su di sé e sulle difficoltà degli agricoltori italiani con un gesto estremo e drammatico. Vestito da sceriffo e con una bottiglia di benzina in mano, ha urlato la sua disperazione per l’assenza di ascolto da parte delle istituzioni.
Il suo atto eclatante, trasmesso in diretta sui social media, è stato un tentativo disperato di richiamare l’attenzione sulle difficoltà del settore agricolo.
L’intervento delle autorità e i tentativi di dissusione
Le autorità hanno immediatamente cercato di calmare la situazione e di dissuadere Ceracchi dal compiere gesti estremi.
Il Capo di Gabinetto, insieme ad altri rappresentanti delle forze dell’ordine, ha tentato di trattare con l’agricoltore per convincerlo a desistere dalla protesta.
Dopo un’intensa negoziazione, finalmente l’uomo ha ceduto e si è liberato dalle catene, mettendo fine alla drammatica vicenda.
Con la fine della protesta di Ceracchi, la piazza è stata riaperta al traffico e alla circolazione dei pedoni. Le autorità hanno riportato la situazione alla normalità.