Lollobrigida: “Ho parlato con Lotito dello stadio”
Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, ha parlato ai microfoni di LaLazioSiamoNoi, del Flaminio e dei biancocelesti, a margini dell’evento “Divina Nazione”, teso ad omaggiare le eccellenze del Made in Italy. Di seguito le sue parole:
“Se la Lazio è tra le eccellenze? Vedi un po’ se la Lazio non sia ‘L’eccellenza’ dal punto di vista dello sport, essendo la polisportiva più importante di Europa. Noi abbiniamo la centralità dello sport al buon cibo, che ci fa raggiungere eccezionali risultati come il benessere alimentare. Qui – all’Olimpico – ci si viene per vedere la Lazio, oggi ci siamo perché c’è un evento importante, gli Internazionali di tennis. Sono venuto anche a Lazio – Empoli, credo che la valorizzazione di un mondo come questo passi per la capacità di essere orgogliosi della nostra bella Italia per quello che produce e come lo siamo della nostra tradizione in ogni ambito, compreso quello sportivo”.
Sui festeggiamenti in ricordo del primo scudetto:
“E’ stato tutto emozionante per me e per quello che riguarda la Lazio. In alcune occasioni ho imparato ad andare allo stadio grazie a mio padre, che mi portava allo stadio e adesso ce lo porto io. Riuscire a tramandare la lazialità è un elemento di forza. Oggi sono contento di andarci con le mie figlie. Derby in famiglia? Sì ma mia moglie è nata il 26 maggio, quindi non le abbiamo fatto un bel regalo il giorno del derby. Lei era dall’altra parte e io dall’altra giusta. Lulic ci ha aiutato a festeggiare la Coppa Italia e lei ha avuto il premio di consolazione”.
Sul Flaminio:
“Fondamentale perché noi dobbiamo fare un salto di qualità in Italia. In tanti sport, è deprimente girare il mondo, trovare posti in cui costruiscono 7 nuovi stadi in una città, come Doha. Certo hanno una liquidità importante, ma in 3-4 anni tirano fuori 7 stadi, che ospitano tutti. Noi abbiamo difficoltà a investire in strutture, fondamentali anche per la nostra tradizione, come il Flaminio che potrebbe essere una centralità. Ci credo? Io ho dato massima disponibilità a collaborare con il Comune di Roma e la società Lazio per essere di sostegno alla valorizzazione di quello che rischia di essere una cattedrale nel deserto. E’ ridotto per chi lo ha vissuto da dentro, quando ancora ci si giocava. Un’ intera parte della mia adolescenza ha potuto vedere anche al Flaminio un modo di conoscere il calcio con posizioni più ravvicinate rispetto all’Olimpico , che ha molte qualità ma non certamente quella di poter bene la partita. Ci ho visto la prima vittoria di rugby dell’Italia contro la Scozia. E’ un opera d’arte di Nervi, ma ciò non vuol dire che lo devi far crollare prima di investirci sopra. Si parte e non si arriva mai, speriamo che con un serio impegni si arrivi a valorizzare il Flaminio per ospitare la prima squadra della Capitale. Se si dovesse destinare ad altro va bene lo stesso, ma diciamo qualcosa bisogna farci e idealizzare un’altra localizzazione”.
“Ne ho parlato nella presentazione del documentario qualche mese fa, eravamo al tavolo insieme con un rappresentante dell’Amministrazione del Comune di Roma, confermando la mia disponibilità ad aiutare. Ovvio io faccio parte del ministero dell’agricoltura, un altro laziale doc, il Ministro dello Sport Abodi ha dato anche lui la disponibilità. Alcune cose le possiamo fare come Governo, ma tante cose dipendono dall’azione dell’amministrazione e dagli investimenti di natura privata nel caso servissero”.
Sul mercato:
“Figurati. La Lazio in tanti anni ha preso a poco grandissimi giocatori e quindi io spero che quest’anno si metta le mani sulla coscienza e cerchi di rinnovare. Tudor sembra che abbia restituito alla Lazio un gioco che a me piace di più di quello precedente”.