Per Villa Bianca ora la parola potrebbe passare al Consiglio di Stato. Il Tar ha infatti accolto il ricorso del Comitato di residenti che si batte da anni contro i lavori nell’area verde al quartiere Trieste, accanto al parco Virgiliano di via Nemorense, annullando i permessi per costruire case di lusso al posto della ex clinica, rilasciati dal Dipartimento Programmazione e attuazione urbanistica del Comune dell’ottobre 2022 e anche quello dell’aprile dello scorso anno, insieme con la relazione istruttoria e il parere della Regione del gennaio 2020 e il verbale di chiusura della Conferenza dei servizi del maggio dello stesso anno. Tutto fermo, insomma.
Il Tar ha dichiarato «l’inammissibilità delle domande proposte dal Comitato Villa Bianca» ma ha anche condannato «la Regione Lazio, Roma Capitale, la Green Stone e la Gvm Real Estate srl» a pagare 2mila euro a tre residenti. «Rammarico» è stato espresso proprio dalla «Green Stone», la società che «ha acquisito l’area a marzo 2023 dalla precedente proprietà con l’obiettivo di riqualificarla attraverso un progetto attento al verde, alle aree di sosta e alla qualità architettonica». Confida «che la decisione possa essere presto riformata in un appello». Secondo i responsabili della società «l’azione di singoli pregiudica un’occasione di riqualificazione di un’area che dal 2009 versa in uno stato di completo abbandono e degrado, e che la decisione restituisce un messaggio negativo sull’attrattività di Roma come città in grado di accogliere interventi che coniugano l’innovazione e la sostenibilità, nel rispetto della tradizione storica e architettonica del contesto urbano».
