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Roma

Morta di liposuzione, condannata a 2 anni l’anestesista

Il tribunale di Roma ha condannato a due anni di reclusione l’anestesista Silvana Scarcia D’Aprano per omicidio colposo in relazione alla morte dell’ex modella campana Silvana Inserra. L’incidente è avvenuto durante un intervento di liposuzione nel 2020, quando la donna è andata in ipossia e ha subito un arresto cardiocircolatorio. La sentenza ha riconosciuto la responsabilità dell’anestesista e ha stabilito un risarcimento di 100.000 euro in favore del marito della vittima, Antonio Sabatini, oltre a 5.000 euro di spese legali.

La tragedia legata all’intervento di liposuzione

La mattina del 4 febbraio 2020, Silvana Inserra si prepara per partire verso Roma per sottoporsi a un intervento di liposuzione. Con lei, il marito Antonio Sabatini, che l’accompagna e prenota un bed & breakfast per la notte successiva.

L’intervento è programmato presso la clinica GMG Italia, specializzata in chirurgia estetica e situata nel quartiere Salario.

La dottoressa Silvana Scarcia D’Aprano, anestesista coinvolta nell’operazione, aveva già seguito Silvana in un precedente intervento di liposuzione nel 2018, che aveva lasciato una piccola imperfezione da correggere.

Il peggioramento e il trasferimento d’urgenza

Durante l’intervento, dopo circa tre ore dall’inizio, le condizioni di Silvana Inserra peggiorano drasticamente. Viene informato il marito che la procedura è stata interrotta e che la paziente è stata rianimata e intubata.

Viene quindi trasferita d’urgenza all’ospedale San Giovanni Addolorata. Il personale della clinica cerca di rassicurare Antonio Sabatini, ma la situazione si rivela grave.

Silvana muore sei giorni dopo in ospedale a causa di ipossia e bradicardia, provocate da un mix di farmaci anestetici utilizzati durante la sedazione.

La sentenza

La sentenza del tribunale ha stabilito che la dottoressa Scarcia D’Aprano non ha adeguatamente monitorato la situazione della paziente, non intervenendo in tempo per correggere le gravi complicazioni.

La condotta dell’anestesista è stata definita imprudente e negligente, incapace di riconoscere e gestire la gravità delle condizioni di Silvana.

Il pubblico ministero Pietro Pollidori, durante la sua requisitoria, ha sottolineato come un intervento tempestivo avrebbe potuto evitare la morte della paziente.

Reazioni e conseguenze

Antonio Sabatini, marito di Silvana Inserra, ha espresso amarezza per l’esito del processo, criticando la negligenza della clinica e dell’anestesista.

Il risarcimento stabilito dal tribunale prevede una provvisionale di 100.000 euro per Antonio, oltre a 5.000 euro di spese legali.

La clinica GMG Italia è stata riconosciuta come responsabile civile e dovrà condividere l’onere del risarcimento con la dottoressa Scarcia D’Aprano.

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