Il progetto per la realizzazione di un impianto a biomasse in via Prenestina 1280, a Roma Est, torna al centro del dibattito. Dopo un parere negativo emesso nell’aprile del 2021, una recente svolta ha riaperto la possibilità di costruzione dello stabilimento. La decisione ha scatenato le proteste degli abitanti del quartiere, che si sono riunite il 6 giugno per discutere come bloccare il progetto. La struttura è considerata un “ecomostro” dai residenti, preoccupati per l’impatto ambientale e il traffico che potrebbe generare.
Il progetto dell’impianto a biomasse in via Prenestina
Dal 2019, la zona di Roma Est è coinvolta in una controversia riguardante l’impianto a biomasse proposto dall’Azienda Agricola Salone a.r.l. Il 28 maggio 2019, l’azienda ha presentato alla Regione Lazio un progetto per un “Impianto di riciclo di biomasse e connessione alla rete elettrica esistente”.
Questo impianto dovrebbe trattare 75.000 tonnellate annue di rifiuti mediante digestione anaerobica, includendo 50.000 tonnellate di scarti organici e 25.000 tonnellate di rifiuti verdi.
La reazione della comunità è stata immediata. I residenti temono l’aumento del traffico pesante lungo via Prenestina e la cementificazione di un’ampia area tra i quartieri Colle Monfortani e Colle Prenestino.
Il 29 aprile 2021, la conferenza dei servizi ha emesso un parere negativo sul progetto, portando un sollievo temporaneo alla comunità locale.
Ricorso e modifiche al progetto
Nonostante il parere negativo, l’Azienda Agricola Salone ha presentato ricorso al TAR del Lazio, che ha dato ragione all’azienda privata.
Il TAR ha stabilito che l’impianto poteva essere costruito, a condizione che venissero apportate alcune modifiche al progetto originale. La determinazione della Direzione Ambiente della Regione Lazio indica che l’azienda ha adeguato il progetto riducendo i tipi di rifiuti accettati e introducendo misure per minimizzare l’impatto ambientale, in particolare per quanto riguarda le emissioni atmosferiche e gli odori.
Gli aggiornamenti al progetto prevedono che i rifiuti accettati provengano esclusivamente da mercati e supermercati, dall’industria agroalimentare vegetale e dal trattamento del lavaggio delle verdure.
L’autorizzazione della Regione Lazio
Dopo le modifiche al progetto, gli uffici della Regione Lazio hanno rilasciato l’autorizzazione integrata ambientale all’Azienda Agricola Salone a.r.l. e alla IBES GREEN s.r.l. per la realizzazione e gestione dell’impianto di riciclo di biomasse.
Tuttavia, questo impianto non è incluso nel piano rifiuti del Comune di Roma, che ha espresso parere negativo per ragioni paesaggistiche. Ora, manca solo l’emissione del provvedimento autorizzatorio unico regionale (PAUR) da parte dell’Area VIA regionale per avviare i lavori.
Dimensioni e impatto dell’impianto a Prenestina
L’impianto proposto coprirà un’area di 41.300 metri quadrati. Di questi, 15.800 saranno destinati a piazzali e aree di manovra, 3.100 a spazi verdi, 260 a uffici e servizi, 3.050 a aree tecniche, 1.900 a sistemi di biofiltrazione e trattamento dell’aria, e 13.250 metri quadrati saranno occupati dal capannone di lavorazione. Inoltre, 2.300 metri quadrati saranno utilizzati per parcheggi e marciapiedi.
I comitati di quartiere sono preoccupati per le dimensioni dell’impianto e il traffico pesante che ne deriverebbe. L’aumento del transito di camion lungo via Prenestina e la cementificazione di una vasta area sono le principali cause di protesta. I residenti temono che la costruzione dell’impianto possa alterare significativamente la qualità della vita nella zona, incrementando l’inquinamento e compromettendo l’ambiente.
In risposta alla possibilità della costruzione dell’impianto, i residenti hanno organizzato un incontro pubblico per il 6 giugno presso il centro anziani di Colle Prenestino, in via Avella 31.