Qui il servizio realizzato per la puntata di Punto di Rottura del 13 giugno 2024.
Più si va avanti nel tempo e più il dibattito sulla privacy si fa ampio e interessante, ma cos’è la privacy? È un diritto? È uno strumento? È una condizione? È un insieme di quanto detto perché per definizione, privacy indica la vita personale, privata, di un individuo o della famiglia, e costituisce un diritto e va perciò rispettata e tutelata.
È una parola che deriva dall’inglese e non riguarda solo chi, per scelta, decide di condividere con il mondo la propria vita personale e privata, ma riguarda ognuno di noi. Tanto è che ‘difendere’ e ‘violare’ sono i due verbi, e – se si vuole – anche i due limiti, che più spesso si accompagnano alla parola privacy, che va appunto difesa e tutelata.
Privacy e consenso
La condizione principale che è alla base del trattamento dei dati personali – come ricorda il GDPR, il Regolamento Generale sulle Protezione dei Dati – è il consenso da parte dell’interessato, ma quando questo non c’è, viene meno una condizione fondamentale che potrebbe andare anche a minare la fiducia che si ripone in chi ha fatto di quei dati un qualcosa fuori dalle intenzioni iniziali.
Ad oggi, però, l’argomento si è dovuto scontrare con il progredire dei mezzi di comunicazione e, anche, con le abitudini di chi spesso non si fa scrupoli nel condividere la propria vita con gli altri. E questo perché, in molte occasioni, se non si condivide con gli altri, sembra quasi che l’evento o il momento non lo si sia vissuto veramente. Ma può questo essere spiegato semplicemente come voler vivere la propria vita invece di seguire le mode del tempo?