Smart working e caldo: appello contro il lavoro nelle ore più afose da parte dei lavori di Ama, che si scagliano contro l‘aumento delle temperature o, per meglio dire, sottolineano l’importanza di un approccio diverso alle difficoltà lavorative del momento e, in particolar modo, lanciano un documento-appello. Di cosa si tratta?
Smart working e stop al lavoro nelle ore calde: lavoratori Ama lanciano l’appello
I lavoratori AMA contro l’afa: schierati, avanzano delle richiesta tramite un documento firmato CGIL che fa riferimento all’allerta meteo di queste e delle prossime ore. Tra le richieste avanzate quella del ritorno ai “comitati aziendali di sicurezza”
Per gli amministrativi si chiede il lavoro a distanza, per gli operatori stradali la sospensione del lavoro “durante le fasi diurne ad alto rischio per la presenza di temperature, superiori alla tolleranza biologica”: è quando hanno chiesto i lavoratori AMA per combattere l’afa in un documento, firmato dal segretario romano della Cgil, Giancarlo Cenciarelli, e recaputato sul tavolo del direttore generale Alessandro Filippi.
Caldo, Ama chiede misure anti disagi estivi
Con l’arrivo del caldo estivo, da Ama si chiedono delle misure per combattere i disagi del periodo legati alle alte temperature, che di certo riguardano gli operatori della municipalizzata per l’intera stagione. “Le figure professionali impiegatizie che possono svolgere lavoro a distanza attraverso l’utilizzo dello smart working devono essere messe nelle condizioni di non recarsi presso il proprio ufficio” si evince dalla richiesta, oltre che “di funzionanti sistemi di condizionamento climatico”.
Per gli operatori ecologici chiamati allo svuotamento di cassonetti si richiede che “le attività vengano sospese/rallentate” nelle fasi del giorno in cui temperature eccessive possono mettere a rischio la salute dei lavoratori, oltre al fatto di dotare “lavoratrici e lavoratori a spese del datore di lavoro di alimenti e liquidi a temperatura refrigerata, che consentano in qualsiasi momento di debolezza fisica una veloce e pronta rifocillazione”. E ancora, “la riduzione complessiva dei carichi di lavoro e del numero delle operazioni di carico e scarico da effettuare durante il proprio turno di lavoro”.