Negli ultimi quattro anni, Roma ha visto la chiusura di oltre 4.000 negozi, una riduzione significativa che preoccupa sia gli operatori del settore sia i cittadini. Secondo i dati della Camera di Commercio, elaborati da Confartigianato Roma, da dicembre 2019 a marzo 2024, il numero delle imprese del commercio è passato da 37.878 a 33.521, con una perdita netta di 4.347 esercizi commerciali. Questa crisi ha colpito duramente soprattutto i negozi di vicinato, creando un panorama desolante e aumentando la percezione di degrado e insicurezza tra i cittadini.
Dati sulla chiusura dei negozi a Roma
Il calo delle attività commerciali ha interessato vari settori, tra cui:
– Prodotti culturali: -595 esercizi (librerie, ecc.)
– Arredamento: -331 negozi
– Abbigliamento e calzature: -1.259 attività
– Profumerie: -131 punti vendita
– Alimentari: -585 negozi
– Telefonia: -115 negozi
La distribuzione della crisi mostra una perdita maggiore nella zona Est della città, con 1.057 esercizi in meno (-12,17%), seguita dal Centro con 825 unità chiuse.
La zona Nord ha perso 517 negozi, l’Area Ovest 506, e il Sud 793. Anche Ostia ha visto un calo significativo dell’11,54%, pari a 186 esercizi chiusi.
Le cause della crisi
La tendenza alla chiusura dei negozi può essere attribuita a vari fattori. La concorrenza del commercio online ha sicuramente giocato un ruolo importante, così come l’aumento dei costi di gestione e l’incertezza economica generale.
Inoltre, il cambiamento delle abitudini di consumo e la riduzione della mobilità urbana hanno contribuito a ridurre il flusso di clienti nei negozi fisici.
Confartigianato Roma, rappresentata dal presidente Andrea Rotondo, ha definito il fenomeno della desertificazione commerciale un problema ormai strutturale, con conseguenze negative per la vivibilità urbana.
Rotondo ha evidenziato che la creazione di Reti d’impresa potrebbe aiutare a contrastare questa tendenza. Queste reti favoriscono la cooperazione tra i commercianti e gli artigiani, promuovendo politiche di sussidiarietà tra Roma Capitale e le aggregazioni locali.
Confartigianato intende presentare una proposta per un Patto Territoriale, mirato a favorire la rinascita economica e sociale delle aree urbane colpite dalla crisi. Questo patto includerebbe misure di sostegno per i commercianti, incentivi per l’apertura di nuove attività e interventi per migliorare la sicurezza e la qualità della vita nei quartieri più colpiti.