L’attuale ad della società pubblica che gestirà la costruzione del Ponte sullo Stretto, all’epoca era ad di Anas.
Pietro Ciucci, chiesti quattro anni per l’attuale amministratore delegato di Stretto di Messina Spa, la società che gestirà la costruzione del Ponte sullo Stretto. Ciucci, all’epoca ad di Anas, è accusato dalla Procura di Palermo di induzione a dare o promettere utilità, nelle indagini sul crollo del viadotto Scorciavacche, sulla strada statale Palermo-Agrigento.
Il processo
Il viadotto era crollato il 30 dicembre 2014, pochi giorni dopo la sua inaugurazione. Pietro Ciucci, insieme ai dirigenti di Anas Stefano Liani e Michele Vigna (per cui sono stati chiesti rispettivamente tre anni e tre anni e sei mesi), era stato accusato anche di attentato alla sicurezza dei trasporti e falso. Le accuse, però, nel corso del processo sono state dichiarate prescritte. La prescrizione, tra l’altro, ha evitato il processo ad altri nove imputati tra dirigenti e funzionari di Anas. I tempi si erano allungati a causa di un conflitto di competenza, risolto poi dalla Cassazione, che stabilì che il processo doveva tenersi a Palermo, e non a Termini Imerese (dove ha sede la Procura più vicina al luogo del crollo) o a Roma (dove ha sede l’Anas), dal momento che fu nel capoluogo siciliano che furono firmati i contratti.
Il crollo del viadotto
Il viadotto Scorciavacche, inaugurato a Natale 2014, crollò dopo appena una settimana nel tratto della Palermo-Agrigento compreso nel territorio comunale di Mezzojuso. Secondo l’accusa, il viadotto sarebbe stato costruito su un terreno instabile e aperto senza un collaudo.
La difesa di Ciucci
“Sono sorpreso ma confido che la magistratura faccia luce su questa faccenda. Ricordo che il viadotto Scorciavacche non è mai crollato, ma ha ceduto una parte del rilevato stradale di adduzione al viadotto. Peraltro, non c’è mai stata inaugurazione in pompa magna” – la difesa di Pietro Ciucci riportata da Il Fatto Quotidiano – “Il tratto di strada, al momento del cedimento, era già stato cautelativamente chiuso al traffico, come evidenziato anche dal comunicato stampa di Anas in data 30 dicembre 2014 e confermato dal successivo comunicato del 4 gennaio 2015. Anche che l’opera fosse stata aperta in anticipo per raggiungere ipotetici obiettivi di risultato non risponde al vero. Come accertato nel corso delle indagini, non era previsto alcun premio legato alla produzione. In ogni caso, nel 2014 Anas raggiunse un valore di opere aperte al traffico pari a 3 miliardi di euro, pertanto i 13 milioni di investimento per il tratto di Scorciavacche sono del tutto marginale“.
Chi è Pietro Ciucci
Classe 1950, Pietro Ciucci vanta una lunghissima carriera dirigenziale. Tra i vari incarichi ricoperti, è stato prima condirettore centrale del Dipartimento delle Finanze dell’IRI (incarico ricevuto da Romano Prodi) e poi direttore generale. Membro del collegio dei liquidatori dell’IRI dal 2000 al 2002, si è occupato del risanamento economico dell’azienda e della cessione a privati delle principali società del gruppo IRI.
Pietro Ciucci è stato anche membro dei cda di Banca Popolare di Roma, Alitalia, Rai, Stet, Finmeccanica, Comit, Credit, Sme, Autostrade e Aeroporti di Roma, oltre ad essere stato presidente di Cofiri e poi, nel 2002, a capo della società Stretto di Messina (incarico ricevuto da Silvio Berlusconi). Dopo che il governo Prodi aveva bloccato il progetto del Ponte sullo Stretto, Ciucci era stato ad della società fino al 2012 e presidente dell’Anas. Nel 2013 era andato in pensione come direttore generale dell’Anas, mantenendo però altri incarichi e attribuendosi una buonuscita di 1,8 milioni di euro, comprensiva di indennità di risoluzione senza preavviso.
Durante la gestione di Pietro Ciucci come ad di Anas, oltre al viadotto Scorciavacche si erano verificati altri crolli: il cedimento della strada statale sarda 554 bis nel marzo 2015 e quello del pilone del viadotto Himera II, sulla Palermo-Catania, un mese dopo. Dopo quei crolli, Ciucci si era dimesso da ad di Anas, salvo poi essere rieletto, l’anno scorso, ad della società Stretto di Messina, concessionaria che deve realizzare il Ponte e che ha incaricato WeBuild della costruzione.
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