QUI SLOVAN BRATISLAVA-MILAN. Un Milan distratto in difesa ma concreto in attacco passa per 3-2 sul campo dello Slovan Bratislava. Sono le reti di Pulisic, Leao e Abraham a regalare tre punti preziosi alla loro squadra, pienamente in corsa per la qualificazione agli ottavi di finale di Champions. Gli ospiti partono forte e assediano la difesa avversaria, ma senza creare grosse opportunità. Al quarto d’ora, sono però gli slovacchi a sfiorare il vantaggio quando Strelec, lanciato in verticale a tu per tu con Maignan, salta il portiere e calcia a botta sicura con il destro ma Pavlovic compie un recupero miracoloso e salva tutto in scivolata. Gol sbagliato, gol subito. Al 21’, Abraham salta il diretto marcatore con un elegante tunnel e lancia a rete Pulisic, che entra in area di rigore e batte Takac con il destro firmando l’1-0. La gioia dura appena tre minuti. Barseghyan approfitta di un posizionamento totalmente errato della difesa rossonera, peraltro su corner a favore, e supera Maignan per l’immediato 1-1 grazie a un morbido tocco sotto mancino dopo aver attraversato mezzo campo indisturbato. Gli uomini di Fonseca riprendono in mano il pallino del gioco, ma le occasioni scarseggiano. Il primo tempo si chiude in parità. Il tecnico portoghese inserisce subito Leao, inizialmente in panchina, al posto di Okafor. Dopo diversi minuti privi di particolari emozioni, sono i 7 volte campioni d’Europa a tornare avanti nel punteggio. Al 23’, Fofana verticalizza trovando Leao, il quale sfrutta un prezioso velo di Abraham e trafigge Takac con un pregevole scavetto con il destro. La partita si chiude di fatto al 26’. Strelec commette un grave errore ed effettua un retropassaggio al portiere sul quale si avventa Abraham, che con il destro batte Takac per il 3-1. I padroni di casa però non ci stanno e al 43’ accorciano le distanze con il neo entrato Marcelli, che firma un gran gol con un sinistro dalla distanza ma con l’azione viziata da un evidente fallo commesso dai difensori slovacchi a inizio azione sul lato opposto del campo. Né l’arbitro né il Var ravvisano però scorrettezze. Poco dopo, il direttore di gara espelle Tolic per proteste, lasciando lo Slovan in 10. Il risultato non cambierà più. Il Milan centra così la terza vittoria stagionale in Champions e, a tre giornate dalla fine della fase campionato, sale a quota 9 punti con il destino saldamente nelle proprie mani. QUI INTER-LIPSIA. Vittoria non semplice per l’Inter, che batte per 1-0 il Lipsia e sale momentaneamente al primo posto della maxi classifica della Champions League. Decisiva l’autorete nel primo tempo da parte di Lukeba, con anche un gol annullato nel finale ai nerazzurri siglato da Mkhitaryan. Avvio di gara intenso da parte dell’Inter, che si fa vedere spesso dalle parti di Gulacsi, concedendo poco ad un Lipsia comunque in partita. La svolta arriva però al 27’, con il calcio di punizione defilato battuto da Dimarco che termina in rete in seguito alla deviazione nella propria porta da parte di Lukeba. Vantaggio che consolida il predominio interista, che subisce poco anche dopo la rete dell’1-0 ma senza fiammate particolari in fase offensiva. Si va all’intervallo con l’Inter avanti ma costretta alla sostituzione di Pavard per Bisseck a causa di un problema fisico occorso al francese nel finale di primo tempo. La ripresa comincia invece con una bella occasione nerazzurra, iniziata e conclusa da Dumfries, bravo a liberarsi di un paio di avversari sulla destra e a scaricare il pallone che riceverà qualche attimo dopo sotto porta da Lautaro, senza poi riuscire a battere Gulacsi. Lipsia che prova ad alzare il pressing, con Rose che cerca di attuare qualche aggiustamento al suo assetto nonostante i pochi giocatori a disposizione in panchina. L’undici di Inzaghi appare però abbastanza in controllo, con i tedeschi che però si faranno vedere tra il 68’ e il 69’, prima con la conclusione al volo dalla distanza di Kampl, larga; poi il piatto destro di Nusa, sul quale Sommer interviene in tuffo. Calo fisico anche sponda nerazzurra, con Inzaghi costretto a qualche cambio per mantenere alta l’attenzione di una gara in cui l’Inter ha avuto la meglio dal punto di vista del gioco espresso ma senza riuscire a chiuderla. Nel primo dei quattro minuti di recupero sarebbe di Mkhitaryan la firma del 2-0, annullato però per un presunto fallo fischiato dall’arbitro per un intervento di Thuram. Inter che riesce comunque a portare a casa un risultato non largo ma complessivamente meritato. QUI YOUNG BOYS-ATALANTA. Una vittoria convincente che avvicina l’Atalanta alla qualificazione agli ottavi di Champions. L’Atalanta travolge 6-1 lo Young Boys grazie allo show di De Ketelaere, autore di una doppietta e di tre assist. A sorridere è stato anche Mateo Retegui (doppietta), Kolasinac e Samardzic hanno invece completato la serata perfetta: quello di Berna è un successo che lancia i nerazzurri momentaneamente al quarto posto, in attesa delle super sfide con Real Madrid e Barcellona. Nulla da fare per lo Young Boys, ancora a zero punti in classifica dopo cinque gare: il passaggio del turno ora è praticamente un miraggio. L’Atalanta si è abituata immediatamente al campo sintetico del Wankdorf, dopo appena 9 minuti Retegui ha trovato il primo gol in Champions League della sua carriera grazie alla palla illuminante di De Ketelaere. Il pareggio all’11’ di Ganvoula – arrivato sugli sviluppi di un corner e dopo un intervento rivedibile di Carnesecchi – è stato soltanto un intermezzo nello spettacolo nerazzurro del primo tempo: al 28’, ancora su corner, lo stesso De Ketelaere ha firmato la rete del sorpasso con una girata che ha superato Von Ballmoos per la seconda volta. Lo show del belga è andato avanti per tutta la prima frazione, illuminante il pallone per Kolasinac quattro minuti più tardi, il bosniaco (al ritorno in campo dopo un problema muscolare) ha sfoderato il sinistro per la terza rete della serata. Il poker è arrivato con la doppietta di Retegui, sul cross ancora dell’ex Milan: anticipo con la punta e girata a fulminare una difesa immobile, incapace di reagire alle folate offensive degli uomini di Gasperini. Il copione nella ripresa non è praticamente cambiato, l’Atalanta ha continuato a dominare il gioco: nemmeno i due cambi di Magnin sono riusciti a dare una scossa, De Ketelaere ci ha messo 11 minuti per seminare il panico e segnare il pokerissimo (grazie anche alla deviazione di Camara). Nel finale Samardzic ha chiuso la sfida col sesto gol della serata. ©RIPRODUZIONE RISERVATA |