Uno studio ha scoperto che 9 genitori su 10 utilizzerebbero i videogiochi per legare di più con i figli, perché temono di non trascorrere abbastanza tempo con loro
I genitori inglesi stanno iniziando a giocare ai videogiochi per connettere di più con i loro figli e, soprattutto, per trascorrere più tempo insieme. È quanto rivela uno studio realizzato da Logitech G, la compagnia leader del settore dei computer e del mondo del gaming. Secondo lo studio i genitori britannici sono preoccupati dello scarso tempo trascorso con i ragazzi: il 17% ha dichiarato meno di cinque ore di interazione nell’arco di una settimana e solo un quarto del campione supera le 15 ore di tempo.
Tutti i dati dello studio Logitech G sui videogiochi
Se da una parte per il 95% dei genitori dedicarsi a un hobby condiviso con i figli potrebbe rafforzare le relazioni, dall’altra per il 65% degli intervistati trovare un interesse comune è sempre più difficile. Le attività che rimangono le più praticate sono le serate dedicate al cinema o alle serie tv, tuttavia cresce l’interesse per i videogiochi come strumento di interazione intergenerazionale. Questa pratica è apprezzata anche perché considerata più economica alle gite fuori porta.
Rafforzare le relazioni e creare momenti memorabili
Due terzi dei genitori intervistati nell’indagine di Logitech G ritengono che il gioco sia un’esperienza di unione superiore, con un buon 86% disposto a giocare con i propri figli per creare momenti memorabili. Inoltre, ad essere particolarmente apprezzati dalle mamme e dai papà, sono le esperienze di gioco multiplayer, ossia con la partecipazione di più giocatori contemporaneamente. Il gioco di squadra riscuote successo nell’82% dei genitori che afferma di essere riuscito a coltivare relazioni familiari più forti con i propri figli.
Le nuove uscite di Logitech G
Logitech G ha realizzato questo studio in concomitanza con l’arrivo del Natale, che da sempre costituisce un momento utile per riunire la famiglia e celebrare le festività. Proprio per Natale l’azienda leader del gaming ha lanciato un nuovo progetto che si chiama “Race Together” e che promuove il legame familiare attraverso giochi di simulazione di corse. Viktor Bartolomei, responsabile Gaming Europe di Logitech G, ha affermato: “Siamo convinti che quando gareggiamo e giochiamo insieme, creiamo legami più forti e ricordi significativi”.
I rischi dell’esagerazione nei ragazzi
I videogiochi costituiscono però anche un pericolo per i ragazzi, soprattutto per i bambini piccoli, che rischiano di trascorrere tropo tempo davanti agli schermi e questo potrebbe avere effetti indesiderati su una crescita sana. Anna Oliverio Ferraris, psicoterapeuta e scrittrice ha spiegato, all’interno della trasmissione CrecimiTu su TeleAmbiente, dedicata all’infanzia e all’adolescenza, quali dovrebbero essere le linee guida per questi strumenti: “Sicuramente non ai bambini piccolissimi e di età pre-scolare, perché loro imparano facendo e muovendosi. Con quelli più grandi, invece, bisogna limitare i tempi, perché un eccesso ostacola l’apprendimento, in quanto si abituano alla velocità e alla frammentazione, per cui poi hanno difficoltà a scuola a seguire tempi diversi”.
Il sistema di classificazione PEGI
Il sistema PEGI – Pan European Game Information aiuta i genitori ad adottare decisioni informate nell’acquisto dei videogiochi. PEGI fornisce una classificazione dei videogames in base all’età in 38 paesi europei. La classificazione in base all’età conferma che il gioco è adeguato agli utenti di una determinata età. La classificazione non è legata al livello di difficoltà, per esempio un gioco esistono giochi PEGI 18 estremamente facili, ma che contengono elementi che li rendono non idonei a un pubblico più giovane.
L’intervista a Anna Oliverio Ferraris sui pericoli dei videogiochi
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