LADISPOLI – «Il Comune non ha incassato l’Imu sullo stadio Sale e in più deve essere riscossa la Tari da parte di una società concessionaria». Doppio affondo contro la maggioranza da parte di Ladispoli Attiva. Gruppo politico civico che ha sostenuto pubblicamente di aver effettuato un accesso agli atti mirato, rilevato alcune criticità che riguardano la gestione dell’impianto sportivo Angelo Sale. «Anomalie – aggiungono – che necessitano di spiegazioni puntuali da parte dell’amministrazione comunale. Tra gli aspetti emersi, il mancato accatastamento della struttura sportiva spicca per la sua gravità: nonostante i lavori siano stati conclusi anni fa, la procedura è stata avviata solo ora, con una determina dirigenziale del 31 ottobre 2024 che prevede il completamento entro il 15 dicembre. Questo ritardo ha precluso al comune la possibilità di calcolare e riscuotere l’Imu per tutto il periodo trascorso». Sempre secondo quanto ritiene Ladispoli Attiva, rappresentata in aula dai consiglieri comunali Fabio Paparella e Gianfranco Marcucci. «Inoltre – accusano ancora – viene a galla che una delle società concessionarie risulta inadempiente dal 2021 per quanto riguarda i pagamenti della Tari, e sono stati accertati debiti per oltre 3.300 euro verso Flavia Servizi relativi alla fornitura idrica. Riteniamo doveroso chiedere all’amministrazione come intenda affrontare queste situazioni, che incidono sulla tutela degli interessi pubblici». Le domande del gruppo di minoranza sono piuttosto dettagliate. «Vogliamo sapere per quale motivo l’accatastamento dello stadio sia stato avviato solo adesso, se siano stati richiesti i tributi non riscossi e quali azioni siano state intraprese per recuperare le somme dovute. È fondamentale che venga fatta chiarezza su questi aspetti per garantire una gestione trasparente delle risorse pubbliche». Al momento né il sindaco, Alessandro Grando, né altri esponenti della giunta ladispolana hanno replicato a Paparella e Marcucci. ©RIPRODUZIONE RISERVATA |