Il governo albanese ha deciso di bloccare l’accesso a TikTok per almeno un anno. Tra le motivazioni anche la morte di un 14enne lo scorso mese
L’Albania si prepara a bloccare l’accesso al social media TikTok per almeno un anno, è questa la decisione presa dal governo di Tirana. L’annuncio è stato dato del premier albanese Edi Rama, per tutelare la sicurezza dei bambini. Un tema, questo, particolarmente dibattuto in Albania negli scorsi mesi, anche in seguito alla morte di un 14enne durante una rissa tra adolescenti vicino una scuola.
Le parole del premier Rama su TikTok
A partire dal 2025, dunque, TikTok non sarà più disponibile in Albania. Il premier Edi Rama ha detto che il social cinese “è il delinquente di quartiere che sta prendendo in ostaggio i nostri figli”. Il problema, secondo gli esperti, è l’influenza negativa di queste piattaforme e la necessità di una maggiore regolamentazione: “Lo chiuderemo per un anno e inizieremo a lanciare programmi che serviranno a educare gli alunni e ad aiutare i genitori a monitorare i progressi dei loro figli” ha detto ancora Rama.
La tragedia del 14enne morto a novembre
Tra le motivazioni che hanno portato l’Albania a bloccare l’accesso a TikTok c’è anche un caso di cronaca, risalente a novembre, che aveva sconvolto il Paese: un 14enne è morto dopo essere stato accoltellato da un coetaneo. Secondo le indagini sembra che la causa scatenante dell’evento fosse stata una lite avvenuta proprio sui social media. L’omicidio segnava il quarto caso quest’anno in cui degli adolescenti sono stati vittime di violenza tra coetanei.
Genitori e insegnanti chiedono la chiusura
La tragedia e, soprattutto, l’accumularsi di questi eventi, ha spinto genitori e insegnanti a chiedere un intervento delle istituzioni e, in seguito a una serie di consultazioni, è emerso che il 90% degli interpellati desiderava la chiusura di TIkTok. In Parlamento, invece, l’opposizione aveva chiesto le dimissioni del Ministro dell’Istruzione e dello Sport, incolpando il governo per l’ondata di violenza nelle scuole.
Le altre misure del piano
Oltre alla chiusura della piattaforma cinese di TikTok, il piano del governo comprende una serie di iniziative, tra cui l’installazione di telecamere all’interno e nei dintorni delle scuole, l’aumento del numero degli addetti alla sicurezza nelle scuole, verranno applicate regole più severe per il monitoraggio degli smartphone degli studenti durante l’orario scolastico e saranno assunti altri 350 psicologi e assistenti sociali, portando il totale a 1.200 nei prossimi due anni.
TikTok vs Stati Uniti
Anche negli Stati Uniti si discute del ban di TIkTok. ‘azienda cinese aveva presentato un ricorso alla Corte Suprema, la quale, però, ha deliberato la validità del disegno di legge firmato da Joe Biden. Dunque entro fine gennaio il social potrebbe essere bandito anche dagli Stati Uniti. Negli scorsi giorni Donald Trump avrebbe incontrato il Ceo di Tik Tok, Shou Zi Chew, per un ultimo disperato tentativo del social cinese per evitare l’interdizione dagli Stati Uniti.
La risposta degli altri Paesi
In Europa la Francia ha imposto delle restrizioni sull’utilizzo di smartphone e di piattaforme social: è infatti richiesto il consenso dei genitori per gli under 15 che desiderano iscriversi. Pochi mesi fa, inoltre, l’Australia ha fatto da apripista approvando una legge che vieta l’accesso alle piattaforme per chi ha meno di 16 anni. La legge introduce restrizioni per proteggere i più piccoli e impone multe fino a 32 milioni di dollari alle piattaforme che non si adeguano.
Il Regno Unito sulla strada dell’Australia
Anche il Regno Unito sta lavorando a restrizioni di piattaforme social come TikTok, pensando una legge simile a quella australiana. Tra le misure anche quella di costringere le aziende a escludere gli adolescenti dall’algoritmo, in modo da rendere le piattaforme più sicure.
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