Con l’arrivo del nuovo anno, arriva anche il momento dei bilanci. «Uno di quelli che ci rende orgogliosi è sicuramente quello relativo ai risultati ottenuti dal festival di teatro integrato “Come un sasso nello stagno”, arrivato ormai alla sua terza edizione e conclusosi con successo qualche giorno fa», fanno sapere da Tetraedro Aps, EtaBeta Odv e cooperativa sociale Gli Anni in Tasca. Sono stati 150 gli artisti andati in scena tra cantanti, musicisti, attori, volontari, danzatori e operatori. Oltre mille, invece, gli spettatori che hanno assistito alle 4 serate, dal 12 al 15 dicembre, al Teatro dell’Unione di Viterbo. La sinergia tra Teatraedro Aps, l’associazione Eta Beta Odv e la cooperativa sociale Gli Anni in Tasca ha dato corpo a progetti e sogni nati anni fa che si sono poi concretizzati grazie anche all’imprescindibile sostegno della Asl territoriale, del Comune di Viterbo, della Regione Lazio (Avviso pubblico Comunità Solidali 2022) e di tanta parte dell’imprenditoria e della società civile locali. «Si è trattato -dice Francesco Cerra, direttore artistico del festival- di un percorso di crescita ed arricchimento per tutta la città. I canti, la danza e la maestria della prima serata; la magia della favola, della seconda; i temi come l’inclusione, l’ambiente ed il consumismo della terza; il racconto, il prendersi cura dell’altro, della quarta. Il tutto ha contribuito all’esaltazione dell’arte e della bellezza, alla valorizzazione delle differenze e del singolo e soprattutto al riconoscimento del nostro senso di appartenenza e dell’orgoglio di fare parte di una comunità culturale che ci abbraccia e sostiene». «Per Gli Anni In Tasca -gli fa eco la vice presidente della cooperativa Giovanna Trippanera – che dal 1996 mette la sua professionalità al servizio del teatro attraverso i PAI della ASL, questo rappresenta un traguardo fondamentale, è quel passo in più tanto atteso. Un percorso iniziato con l’associazione e proseguito oggi con Tetraedro, che ha dato vita a un progetto ambizioso. Un sogno che si traduce in risultati concreti e significativi per la comunità e per il mondo del teatro sociale. Una squadra che si consolida e che fa della cultura e della rete strumenti fondamentali per la crescita e l’inclusione». «È nostro dovere -aggiunge Francesca Burla per Eta Beta- ringraziare tutti coloro che hanno fatto in modo che questo Festival procedesse e si intrecciasse nel tessuto culturale lasciando sul campo un mondo di emozioni e belle collaborazioni, che sapremo certo far fruttare e riprendere anche in seguito». «Sono molto orgoglioso del patrocinio morale ed economico che la nostra amministrazione dà al festival Come un sasso nello stagno. -conclude l’assessore alla cultura Alfonso Antoniozzi -. Questo evento rappresenta un’importante occasione di incontro e crescita culturale, celebrando il valore del teatro integrato e dell’inclusione sociale. Voglio ringraziare Francesco Cerra, il cui impegno e la cui creatività rendono possibile questa manifestazione, insieme a tutti i partecipanti e i collaboratori, la cui dedizione e passione costituiscono l’elemento che la fa unica e preziosa. Insieme, continuiamo a promuovere l’arte come strumento di unità e comprensione». ©RIPRODUZIONE RISERVATA |