TOLFA – “Ci sono persone che appartengono alla loro comunità così profondamente da diventarne espressione piena e costante, interpreti e sostenitori. Caro Giovanni, eri a misura della tua Tolfa e Tolfa ha vissuto con te, insieme a te, e grazie a te, esperienze e emozioni fantastiche. Grazie per averci donato tanta Bellezza, Amore e Passione”. Queste le parole dell’amministrazione comunale di Tolfa che ha salutato così il grande Giovanni Padroni, un uomo eccezionale e straordinario che ha fatto tantissimo per Tolfa e che lo scorso 25 dicembre è prematuramente scomparso lasciando increduli e affranti tutti i tolfetani. Giovanni era un uomo di grande cultura e ha fatto di tutto per promuovere Tolfa, la sua storia, le sue tradizioni, le sue eccellenze. È stato l’autire dinuna grande raccolta fotografica della comunità di Tolfa. Ha promosso incontri, iniziative culturali, scritto libri; ha fatto da relatore a varie tavole rotonde ed è stato attivo in molte associazioni. Era apprezzato e stimato da tutti. Venerdi mattina tutta la comunità di Tolfa ha voluto porgergli l’estremo saluto. Il funerale è stato celebrato da don Giovanni Demeterca; sono stati presenti la sindaca Stefania Bentivoglio e tutte le autorità civili e militari, rappresentanti di tutte le associazioni locali e una folla immensa di persone. “A Johnny va il nostro abbraccio pieno di affetto e di gratitudine; a lui ci lega un rapporto di amicizia. È stato la voce e la memoria del popolo tolfetano con cui si è identificato, di cui si è sentito parte in modo viscerale; come steward ha raccontato il mondo ai tolfetani, e quando è andato in pensione ha raccontato Tolfa ai tolfetani. Ha raccontato l’anima del suo popolo e l’ha fatta conoscere con grande sensibilità e competenza, con un linguaggio poetico, le cui parole avevano la forza di arrivare al cuore, ottenendo brillanti risultati, conquistando la stima e l’apprezzamento di tutti. Lui ha amato il suo paese e i suoi paesani, ha amato la storia di Tolfa, una storia fatta di fede cristiana, di valori, tradizioni, arte, di gente umile, generosa e laboriosa, di eccellenze. Ha collaborato con la parrocchia e con tutte le istituzioni del paese, dimostrando capacità organizzative e attitudini di coordinamento e direzione – ha sottolineato don Giovanni Demeterca nella sua omelia – era appassionato della fotografia, un hobby che ha saputo coltivare con abilità e professionalità, facendone una metafora, uno strumento per diffondere bellezza; per far circolare saperi, notizie e informazioni della vita tolfetana. La sua vita è stata una poesia raccontata in immagini che catturavano momenti di condivisone e di comunione, tramonti sereni e malinconici, memorie della gente. Tutti noi ricordiamo l’esposizioni delle foto di Johnny durante le feste, foto che suscitavano curiosità, interesse e ognuno cercava di trovare qualcosa di sé, che gli appartenesse, in cui rispecchiarsi, magari il proprio volto, oppure il volto di una persona conosciuta, di un parente, di un sacerdote, di un amico, capaci di risvegliare ricordi e nostalgie di un passato in grado di far sorridere e pensare come si viveva una volta, si andava a messa presto e poi in campagna, si tornava stanchi alla sera, ma soddisfatti per aver onorato il proprio dovere e portato a casa la pagnotta. Johnny ha conservato con cura le foto del passato e del presente di Tolfa, come un attento e premuroso archivista, dando valore e significato alla memoria e al patrimonio luminoso delle radici tolfetane, perché nulla si perdesse, ma tutto si conservasse e si tramandasse a testimonianza della fede e dell’identità del popolo tolfetano. Il repertorio fotografico di Johnny, lo ha reso un faro che ha fatto luce e ha gettato luce, sul vissuto locale, sulle storie di uomini e donne tolfetane di ieri e di oggi. Per questo ci mancherà molto. Lui ha vissuto una fede semplice, ma profonda. Lo Spirito Santo lo ha riempito di tanti doni, di creatività, di aspirazioni nobili, di amore per Gesù, la Madonna, e per gli altri. Ho avuto con lui un ottimo rapporto di confronto e di dialogo sincero; conosceva l’umorismo e l’ironia; ma anche l’eleganza e la raffinatezza; mi diede anche dei consigli di cui ho cercato di farne tesoro. Per lui la felicità consisteva nel sentirsi piccole formiche. Un giorno mi disse che la camminata nei boschi, che io amavo fare, e qualche volta ci incontravamo, non deve essere solo un atto fisico, ma un’esperienza che ti deve connettere con il creato, con Dio, con la natura, con le meraviglie dei luoghi spettacolari che circondano Tolfa. Johnny ha guardato il Creato con uno sguardo curioso e ammirato, respirando con il suo modo allegro a pieni polmoni la sua bellezza. E’ stato una persona rispettosa, cortese e gentile, un uomo di cultura, intelligenza e fede. Ha saputo parlare col cuore e al cuore della nostra gente; ha saputo farsi amare e capire; ha saputo unire e aggregare il paese con le sue iniziative culturali, facendo valorizzare la sua identità storico religiosa, motivandola nel suo essere e nel suo agire. Giovanni ha dato vitalità, ha regalato emozioni, occasioni di festa e di gioia a questo nostro paese, a cui ha dedicato tempo ed energie. Il suo sforzo è ripagato oggi dal nostro affetto, dalla nostra preghiera, e dalla riconoscenza e dalla gratitudine di tutta la comunità. Johnny è stato un custode delle nostre tradizioni religiose, spirituali, culturali e artistiche, di cui ha fatto una scelta di vita, facendole rivivere ogni anno con entusiasmo, in un contesto coinvolgente e divertente, rendendoci partecipi e per cui merita la nostra ammirazione; ora lascia il testimone a noi, come se ci dicesse: ‘avanti un altro, io la mia parte l’ho fatta’. Ha vissuto il paese, da cui ha ricevuto stimoli e ha dato stimoli; ma soprattutto ha dato un esempio di umiltà e di umanità. Ce lo ricorderemo a lungo col cappello e col sigaro. Termina qui la sua corsa, ma non la sua testimonianza di fede e di carità. Continueremo a ricordarlo nelle nostre preghiere e in altri eventi che non mancheranno a dargli voce e a fargli memoria. Affidiamo questo nostro fratello alla bontà del Signore con la speranza che risorgerà con Cristo a una vita nuova di luce e di pace. Affidiamo Johnny alla comunione dei santi che lui ha venerato sulla terra. Gesù Bambino nato a Betlemme lo accolga tra le sue braccia. Grazie Johnny, riposa in pace, caro amico, riposa in Dio. Amen”. Innumerevoli i messaggi di cordoglio sui social. Giovanni lascia davvero un vuoto immenso perché è sempre stato in prima linea per promuovere la sua amata Tolfa. Simona De Paolis e i membri della Compagnia Teatrale “Il Barsolo” hanno commentato: “A Natale ci hai lasciato: dopo 30 anni la nostra compagnia dovrà imparare a fare a meno di te, della tua amicizia, della tua simpatia, del tuo supporto, delle tue battute, della tua saggezza e generosità. La tua presenza pervasiva in ogni angolo del nostro teatro, in ogni momento delle nostre prove, dei nostri spettacoli e iniziative, però, farà sì che potremo ritrovarti spesso con il pensiero e con i cari ricordi che ci lasci. Siamo stati tutti molto fortunati ad averti avuto vicino, grazie per il tempo condiviso insieme. Fai buon viaggio e che la terra ti sia lieve. Quanto ci mancherai. Rip amico caro”. Il Rione La Rocca: “Con signorilità, intelligenza, garbo, sigaro e catana ci hai insegnato ad amare Tolfa, dedicando grande rispetto alla sua storia e le sue tradizioni. Tu meritavi tanto, te lo dovevamo. Grazie Giovanni per il tempo che ci hai dedicato, per gli insegnamenti unici, per i consigli essenziali che ci hai dato. Grazie, perché nei giorni più difficili ci hai donato le tue mostre fotografiche, scatti inediti di tolfetanità di un tempo immortalati meravigliosamente. Grazie, perché nei giorni leggermente sereni con entusiasmo, hai concentrato tutte le tue forze fisiche affinché i Travel Blogger facessero conoscere le bellezze del Rione. Grazie perché sapevamo di avere poco tempo a disposizione e noi volevamo che tusalissi sul palco, ti prendessi la scena, mostrando la tua eccellenza e prima che di salutarci, volevamo renderti felice Grazie di tutto: ci mancherà progettare insieme la valorizzazione di Tolfa”. Franco Fochetti scrive: “Con te se ne va un pezzo della mia vita: da bambini siamo stati insieme a giocare fra i vicoli di Tolfa con tanti amici che non ci sono più. Quando tornavi dai tuoi viaggi mi raccontavi le tue grandi avventure ed esperienze e mi parlavi della cultura dei vari Paesi. Hai dato tanto a Tolfa con il grande cuore e la tua smisurata cultura. Sei stato un grande uomo e un grande amico. Tutta la comunità di Tolfa ti apprezzava”. Tomasa Pala, ex assessora di Tolfa scrive: “Giovanni Padroni e la sua amata catana. Caro Giovanni sei stato una persona speciale e unica che si é spesa molto per Tolfa e per i tolfetani. Colto, saggio, amante della tradizione, della cultura e dell’arte in tutte le sue forme, moderno e appassionato custode di Tolfa, sempre pronto e disponibile a dare una mano con estrema umiltà, professionalità e generosità. Nessuno può dimenticarti caro Giovanni Padroni, andarsene il giorno di Natale ha un senso profondo, di luce, calore e speranza per un’ umanità migliore. Ho condiviso con Giovanni esperienze significative e preziose che rimarranno indelebili nella mia memoria, grazie per il tempo che ci hai donato”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA |