Fondazione Insigniti OMRI: un anno di impegno al servizio del Paese. intervista al Presidente, Prefetto Francesco Tagliente Nel 2024, la Fondazione Insigniti OMRI ha svolto un ruolo di rilievo nel promuovere i principi fondamentali della nostra Repubblica: legalità, coesione sociale, valorizzazione dell’identità nazionale e, soprattutto, l’educazione delle future generazioni. Un anno ricco di iniziative e eventi che hanno visto coinvolti istituzioni, esperti e cittadini in tutta Italia. In questa intervista, il Prefetto Francesco Tagliente, Presidente della Fondazione, ci racconta le attività, i progetti e la missione di questo ente giuridico nato per trasformare il riconoscimento onorifico dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana in un impegno concreto per la collettività. Prefetto Tagliente, la Fondazione Insigniti OMRI ha compiuto un anno di attività. Quali sono i principali obiettivi della Fondazione e come si concretizzano nelle vostre iniziative? «La Fondazione Insigniti OMRI è nata con l’intento di trasformare il prestigioso riconoscimento conferito dalla Repubblica Italiana in un impegno volontario e concreto a favore della collettività. La nostra missione è quella di promuovere i valori costituzionali, la cultura della legalità, il rispetto per i simboli nazionali, e il benessere delle nuove generazioni. In concreto, cerchiamo di intervenire in ambiti come la lotta contro la povertà educativa, la promozione della legalità, l’inclusione sociale e il sostegno alla crescita psicologica e culturale dei giovani. Questi obiettivi si traducono in una serie di progetti e iniziative che vedono il coinvolgimento di tutti i nostri membri, che portano le loro competenze in vari settori». La Fondazione ha collaborato con numerose istituzioni e ha organizzato eventi di grande rilevanza. Quali sono stati gli appuntamenti più significativi nel corso di quest’anno? «È stato un anno davvero ricco di iniziative. Tra gli eventi più significativi, cito il progetto #sceglilastradaGIUSTA, che ha coinvolto oltre 12.000 studenti a Verona sensibilizzandoli sull’importanza del rispetto delle regole e della legalità. Abbiamo anche co-organizzato il convegno “Crimine e innovazione” a Firenze, che ha trattato le nuove minacce criminali nel contesto delle tecnologie moderne. Inoltre, il seminario sul gioco d’azzardo patologico a Massa è stato un’occasione importante per riflettere su fenomeni sociali che minacciano la coesione della nostra comunità. Questi eventi sono solo una parte di una serie di attività che stiamo promuovendo a livello nazionale, dalla lotta alla povertà educativa, alla promozione dell’inclusione sociale, fino alla difesa dell’ambiente». Una delle tematiche centrali per la Fondazione riguarda la lotta contro la povertà educativa e le devianze giovanili. In che modo la Fondazione si sta impegnando su questo fronte? «La povertà educativa è uno dei temi più urgenti e sensibili per il nostro Paese. La Fondazione ha avviato diverse azioni concrete per contrastare l’abbandono scolastico, le devianze giovanili e il fenomeno delle baby gang. A tale scopo, abbiamo creato il Comitato consultivo per le Neuroscienze applicate al benessere delle future generazioni, che si occupa di sviluppare progetti educativi innovativi, basati su studi scientifici sul benessere mentale e psicologico. Ad esempio, durante la Settimana Mondiale del Cervello, abbiamo organizzato un seminario in cui esperti hanno discusso di come i disturbi neuropsichiatrici possano influire sullo sviluppo educativo dei giovani, e come affrontarli in modo efficace». La Fondazione è anche attivamente impegnata nella promozione della cultura della legalità e della sicurezza. Può dirci qualcosa in più su questo aspetto? «Certamente. La legalità è uno dei pilastri fondamentali su cui si basa la nostra democrazia, e la Fondazione ha scelto di impegnarsi su questo fronte con eventi e progetti che sensibilizzano le nuove generazioni. Il progetto #sceglilastradaGIUSTA, in particolare, ha avuto un grande successo, portando il messaggio del rispetto delle regole e della legalità a migliaia di giovani. Abbiamo anche organizzato eventi con esperti in criminologia e sicurezza, come il convegno sulle investigazioni 5.0, in cui abbiamo esplorato l’impatto delle nuove tecnologie, come il metaverso e la realtà virtuale, nel contrasto al crimine. La sicurezza, intesa come benessere collettivo, è una parte integrante della nostra missione, ed è fondamentale che i giovani comprendano l’importanza della legalità in un mondo sempre più complesso». La Fondazione ha anche dedicato molta attenzione ai temi dell’inclusione e della disabilità. Può parlarci di qualche iniziativa rilevante in questo ambito? «L’inclusione sociale è una delle nostre priorità, in particolare quella delle persone con disabilità. Abbiamo avuto l’opportunità di incontrare la Ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, per discutere delle difficoltà quotidiane che le persone con disabilità affrontano, in particolare in termini di mobilità e autonomia. La nostra Fondazione ha quindi dato vita a iniziative per sensibilizzare le istituzioni sui diritti delle persone con disabilità, cercando di abbattere le barriere fisiche, culturali e burocratiche. Inoltre, i nostri comitati consultivi e provinciali sono attivamente coinvolti nel creare spazi di discussione e proposta per migliorare l’inclusione in tutti i settori della vita sociale». Un altro tema importante è quello della sostenibilità e della gestione ambientale. Come la Fondazione affronta queste tematiche? «Il cambiamento climatico è una delle sfide globali più urgenti e la Fondazione ha deciso di affrontarlo con la stessa serietà con cui affrontiamo altri temi sociali. Abbiamo organizzato incontri e seminari sul tema della sostenibilità ambientale, in collaborazione con esperti in economia ambientale, per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di agire in modo responsabile. L’impegno per l’ambiente è strettamente legato alla nostra missione di costruire una società più giusta e sostenibile, per il benessere delle future generazioni». Prefetto Tagliente, come si articolano la governance e la struttura della Fondazione? «La Fondazione è composta da tre categorie di membri: i fondatori, i partecipanti e gli aderenti, e da una categoria di persone giuridiche, i sostenitori. La governance è affidata a un Consiglio di Amministrazione, composto da figure di alto profilo come prefetti, questori, dirigenti della Pubblica Amministrazione, accademici, e rappresentanti del mondo dello sport e del volontariato. Oltre al Consiglio di Amministrazione, ci sono il Consiglio d’Indirizzo e vari comitati consultivi che lavorano su specifiche tematiche, come la legalità, l’inclusione e l’ambiente. La Fondazione è presente su tutto il territorio italiano con comitati provinciali e ha una rete di collegamenti con le istituzioni internazionali attraverso un comitato con sede a Bruxelles». Infine, come vede il futuro della Fondazione e quali sono i progetti più importanti per i prossimi anni? «Il nostro obiettivo è continuare a crescere e a portare avanti il nostro impegno in modo sempre più capillare e incisivo. I progetti futuri si concentreranno su temi come l’educazione civica, la lotta contro la povertà educativa, l’inclusione sociale, e la promozione della legalità. Vogliamo anche ampliare la nostra presenza all’estero e sviluppare collaborazioni con istituzioni internazionali per diffondere i principi della Costituzione italiana a livello globale. La nostra sfida è quella di contribuire alla costruzione di una società più giusta, coesa e consapevole del proprio passato, ma con uno sguardo sempre rivolto al futuro». Concludiamo questa intervista con la consapevolezza che la Fondazione Insigniti OMRI, sotto la guida del Prefetto Francesco Tagliente, sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella promozione dei valori fondanti della nostra Repubblica. La Fondazione affronta con impegno le sfide sociali più rilevanti, mettendo al centro le persone più fragili e il benessere dei giovani e delle future generazioni. |