Sterilizzate per combattere la dengue. Contro la “malattia spacca ossa” a Montevideo si sperimenta la sterilizzazione delle zanzare della specie Aedes aegypti. Quest’estate (inverno nel nostro emisfero) L’Uruguay sarà il primo Paese sudamericano a diffondere insetti sterili a tale scopo.
A sostenere questa tecnica è l’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Le zanzare vengono prima allevate in laboratorio, poi sterilizzate e in fine liberate nell’ambiente. Il progetto vuole impedire agli esemplari maschio di riprodursi e quindi far diminuire il numero di zanzare della specie capace di veicolare la malattia in circolazione nel Paese così come la Chikungunya e il virus Zika.
Esterilización de mosquitos como parte de su preparación para un aumento del dengue en Uruguay
Liberar miles de mosquitos Aedes aegypti machos esterilizados forma parte de un plan piloto con el que Uruguay luchará contra un flagelo de cada verano: el aumento de casos de… pic.twitter.com/dxK5lKnyTF
— EL DEBER (@grupoeldeber) January 2, 2025
Sebbene l’Uruguay abbia registrato un numero contenuto di casi, il Paese è circondato da altri Paesi che hanno sperimentato molti contagi e per questo ha aderito alla sperimentazione. Nella scorsa stagione estiva il Sudamerica è stato interessato da un’epidemia di dengue che ha causato oltre 7.700 morti, con 12 milioni di casi registrati, con la sperimentazione si vuole ridurre il numero di zanzare in circolazione poiché questi insetti sono il solo vettore di contagio della malattia.
“In base alla biologia e al comportamento di questi insetti – ha dichiarato al quotidiano El Telegrafo, Yaster Basmadjian, dell‘Istituto di igiene della facoltà di medicina dell’Università della Repubblica– le femmine copulano una sola volta. Grazie a questo rapporto ottengono lo sperma necessario a fecondare tutti i loro ovuli, in questo modo quello che si ottiene è che questi esemplari femmina, che hanno già avuto un rapporto con gli esemplari sterilizzati, non avranno una discendenza. Le uova non saranno fecondabili e quindi non nascerà una zanzara portatrice di dengue. L’idea è riuscire a far diminuire la popolazione di zanzare.”
Un aspetto positivo della sperimentazione consiste nel fatto che non si modifica la genetica delle zanzare evitando qualsiasi mutazione che alteri l’equilibrio tra le specie.
Nella prima fase della sperimentazione gruppi di 30mila zanzare saranno rilasciate in tre diversi punti del Paese ogni 15 giorni per poi valutare gli effetti. Grazie a delle trappole verranno raccolti gli insetti in circolazione e sarà verificato il cambio nella composizione della popolazione di zanzare.
Nel Paese sono stati diffusi diversi consigli sulle buone abitudini per ridurre il rischio di contrarre la malattia:
La siguiente es una campaña de bien público impulsada por @MSPUruguay, para la prevención del dengue en todo el país.
Prestá atención a las recomendaciones, así evitamos criar al mosquito que nos puede enfermar. @DrESanguinetti @MonzeglioRemo @CurbeloDr @roquebaudean pic.twitter.com/JruxFSwD54
— Uruguay Natural (@Uruguay_Natural) March 21, 2024
In Italia nel 2024 ci sono stati 450 casi, di questi 25 erano autoctoni. Dei 25 casi autoctoni, ben 20 si sono verificati nelle Marche. Gli altri casi sono stati registrati in Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzo.
Nel nostro Paese è disponibile il vaccino tetravalente vivo attenuato, il cui costo è a carico del cittadino, vaccino consigliato a chi si reca in Paesi in cui la diffusione del virus è importante. Il Qdenga o TAK-003 (questi i due nomi con cui è conosciuto il vaccino) è risultato essere capace di dimezzare il rischio di contrarre la malattia. Secondo i dati elaborati dalle Università di Bologna e di Ferrara, tra le persone che hanno ricevuto due dosi del vaccino il 90% ha sviluppato degli anticorpi contro la Dengue, tra chi ha ricevuto solo una dose più del 70% degli adulti, e il 90% dei bambini ha sviluppato gli anticorpi.
L’articolo Dengue, nel 2025 diffuse zanzare sterilizzate con il nucleare contro la malattia proviene da Notizie da TeleAmbiente TV News.
