Tra gli obiettivi della mattanza, il dimezzamento della popolazione di lupo residente all’interno dei confini della Svezia.
Al via la caccia al lupo in Svezia. A partire dal 2 gennaio 2025, nonostante le proteste degli ambientalisti, lo Stato ha autorizzato la mattanza dei superpredatori dopo avere ascoltato le lamentele degli allevatori. Il motivo? Questi animali ucciderebbero troppi bovini, troppi ovini e troppi suini destinati all’industria zootecnica. Non più sopportabili, inoltre, almeno a detta degli agricoltori, i danni arrecati alle campagne coltivate. Proprio per questo la Svezia ha chiesto l’abbattimento di cinque intere famiglie di lupi. Ben 30 esemplari anziani, adulti e neonati incapaci, almeno secondo le istituzioni nazionali, di reprimere l’innato istinto predatorio.
Eppure, il Paese vorrebbe adottare una “soluzione finale” più cruenta. I 375 superpredatori residenti nel territorio potrebbero diventare 170. Tradotto: la metà dei canidi attualmente viventi potrebbe essere abbattuta. Ed ecco perché, secondo gli scienziati, al netto di eventuali ripensamenti, per la seconda volta nella storia dopo il periodo compreso tra il 1966 e il 1983 la Svezia potrebbe riportare all’estinzione la specie Canis lupus. Inutili, almeno fino a oggi, le manifestazioni degli attivisti per i diritti degli animali.
Dopotutto perfino il Consiglio d’Europa su richiesta dell’Unione Europea ha ottenuto il declassamento dello status di protezione del lupo pronto a passare da “rigoroso” a “semplice”. Una nuova mattanza, non più solo in Svezia, ma in tutto il Vecchio Continente, potrebbe essere questione di settimane.
Caccia al lupo in Svezia, il WWF: “Scelta populista e ingiustificata”
“Puntare sugli abbattimenti dei lupi, anziché sulle corrette strategie di prevenzione, non è mai la soluzione per risolvere i conflitti con l’industria zootecnica. Una gestione del problema, attraverso le doppiette, è una scelta politica e populista contraria alle evidenze scientifiche più recenti“, ha commentato Marco Antonelli, Wildlife Conservation Specialist del WWF Italia.
Con soli 375 individui censiti, la Svezia riapre la caccia al #lupo, con l’obiettivo di dimezzarne la popolazione
In barba alle leggi europee.
Marco Antonelli, Ufficio conservazione #WWF Italia, sulla situazione italiana pic.twitter.com/VgYaLehl5i— wwfitalia (@WWFitalia) January 2, 2025
Caccia al lupo in Svezia, Luigi Boitani: “Un animale non pericoloso”
Quindi il lupo, nonostante le battaglie antiscientifiche dell’Unione Europea, potrebbe essere pericoloso per l’essere umano? “Assolutamente no. In Italia l’animale che uccide più persone è il calabrone, non certo Canis lupus“, ha spiegato a Teleambiente il Professore Emerito di Zoologia alla Sapienza – Università di Roma, Luigi Boitani.
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