Il camper dell’archeologo Alberto Pichardo, noto per essere giunto nel capoluogo della Tuscia anni fa alla ricerca del corpo di papa Alessandro IV, nelle ultime ore è stato oggetto di un atto vandalico. È stato preso d’assalto, infatti, da una banda di giovani che lo hanno prima messo a soqquadro e imbrattato, disegnando simboli fallici, e poi derubato, portando via attrezzatura e il suo importante computer. A renderlo noto è lo stesso archeologo, che ha espresso la sua enorme indignazione attraverso i social. “Viterbo è molto accogliente – scrive con ironia -. Soprattutto quando mi entrano nel camper e me lo imbrattano con disegni di cazzi e cazzoni. Grazie, Viterbo. Dei ragazzi viterbesi sono entrati nel mio camper, hanno fumato le canne, lo hanno imbrattato e rubato il pc e gli attrezzi. Tutto ciò nel parcheggio dei camper”. Pichardo racconta di aver visto personalmente i responsabili uscire dal camper e dirigersi verso le case popolari. “Per chi mi chiede come sappia che erano viterbesi, li ho visti uscire dal mio camper – dice – Ragazzi delle case popolari vicine al parcheggio. Adesso ho paura per il camper che con tanti sacrifici mi sono fatto per girare per l’Italia e non solo per fare dei documentari”. E poi continua: “E se succede a me succede anche hai turisti che la parcheggiano. Un biglietto di visita della città veramente triste. Città che con tanto amore o scelto per vivere e che ogni giorno più me delude. Da non averne accolto un grande progetto, come la.ricerca della tomba del unico papa nascosto della storia, ad essere morta, non sicura e chiusa. Ecco perché i giovani se n’è vanno, e quelli che non se scapano è perché non riescono a farlo. E chi la sceglie per vivere, con il tempo capisce d’aver fatto una scelta dubbiosa. E questo è un pensiero che sento ormai in continuazione”. |