CIVITAVECCHIA – A distanza di circa un mese dalla costituzione della nuova sezione dell’Unione Veterani dello Sport a Civitavecchia, l’associazione “Civitavecchia c’è” ha diffuso una nota ufficiale esprimendo alcune riflessioni critiche sulla modalità di nascita del nuovo ente e sul mancato riconoscimento della precedente realtà associativa, attiva per oltre dieci anni. «Siamo sempre stati fautori dell’associazionismo, come dimostra la nostra lunga storia a Civitavecchia – si legge nella nota – e avremmo oltremodo apprezzato se la nuova sezione dei Veterani dello Sport fosse nata nel segno della continuità, almeno morale, con quella precedente, costituita nel 2008 e che per oltre un decennio ha dato lustro allo sport cittadino». L’associazione ricorda alcune delle iniziative di rilievo realizzate negli anni, tra cui manifestazioni sportive di alto livello con la partecipazione di tecnici e allenatori di fama nazionale come Damiani (boxe), Bettini (ciclismo), Abbagnale (canottaggio), De Sisti (calcio), Campagna (pallanuoto) e Morini (nuoto), oltre alla tradizionale premiazione dei migliori atleti e società locali. Un punto particolarmente critico, secondo “Civitavecchia c’è”, è la mancanza di trasparenza con cui la nuova associazione sarebbe stata costituita: «Apprendiamo che ciò non è avvenuto alla luce del sole, poiché la nuova Unione Veterani dello Sport è nata senza nessuna forma di pubblicità, ma a fari completamente spenti, con richiesta di partecipazione nominale, una modalità a dir poco inusuale per un ente di promozione sportiva». Ma il vero sconcerto espresso dall’associazione riguarda l’apparente disinteresse per il valore storico della vecchia sezione e per le figure a cui era dedicata: «Crea sconcerto apprendere che da questa operazione siano stati ignorati due nostri concittadini di spicco dello sport locale, Diego Arcadi e Agostino D’Alberto, ai quali era dedicata la vecchia associazione. Lo sconcerto aumenta constatando che tutto ciò è avvenuto in concomitanza con il decesso del grande Giampiero Romiti, socio fondatore e portavoce del ripristino delle attività». Nonostante le critiche, il comunicato si conclude con un tono distensivo, auspicando che il nuovo sodalizio non sia frutto di divisioni interne o di personali dissapori: «Certo, crediamo che tutto sia legale, non essere sensibili non è reato. Siamo sicuri che parte degli associati della nuova Unione Veterani dello Sport sia gente perbene e in buona fede. Vogliamo sperare che non siano subentrate ripicche, fatti e misfatti che da tempo stanno sconvolgendo il mondo sportivo locale e che così continuando rappresenterebbero una sconfitta per tutti». Una questione, dunque, che rischia di dividere ulteriormente il mondo sportivo cittadino, proprio in un momento in cui sarebbe invece necessario lavorare insieme per rilanciare lo sport locale e valorizzare il patrimonio storico che lo caratterizza. ©RIPRODUZIONE RISERVATA |