È uscito il libro di Mario Valentini tra storia, cultura e spiritualità intitolato ‘I Benedettini a Mugnano e nella Valle del Nestore’ . L’autore propone uno studio approfondito di un territorio dove sono fiorite sette abbazie benedettine che ne hanno segnato l’aspetto religioso, civile ed economico.
A Perugia è stato presentato il libro ‘I Benedettini a Mugnano e nella Valle del Nestore’ un tributo dell’autore Mario Valentini alla propria terra d’origine che evidenzia l’importanza storica e culturale di un territorio ricco di eredità e testimonianze.
La ricostruzione dello studioso parte dalla ‘storia antichissima del territorio’ di cui inquadra luoghi e popoli: dalla mitica città di Fallera, fino agli Etruschi, i Romani, i Longobardi e i Bizantini, per arrivare alla formazione dello Stato Pontificio.
Nella sua ultima opera, Mario Valentini si concentra sui monaci Benedettini le cui abbazie “costituivano dei presidi del sapere, di civiltà e solidarietà per le genti” durante tutto il Medioevo e ancora in Età moderna.
Anche a Mugnano il nucleo abitativo sorse e si sviluppò attorno all’abbazia di San Benedetto, la cui esistenza è attestata già nel 1008, come ricorda il documento storico edito in questo volume.
Il progetto è stato illustrato dall’autore del volume Mario Valentini
“Questo progetto – ha spiegato Mario Valentini – nasce da un amore che ho nei confronti del mio paese di origine, Mugnano, e dalla curiosità che avevo, perché fin da ragazzino vedevo questa vecchia abbazia benedettina con sei contrafforti che non sapevo spiegarmi cosa fossero. Poi avendo più tempo ho voluto scrivere questa cosa, un’indagine su questa abbazia e sulle abbazie della valle del Nestore”.
“I Benedettini – ha sottolineato Valentini – sono stati monaci eccezionali, hanno lasciato un’eredità e un testamento non solo spirituale, ma civile, come ad esempio il Lodo di Casalina del 1270 tra l’abate di Perugia e i lavoratori della terra. Sono stati uomini, specialmente nei primi secoli, che hanno saputo restituire all’umanità una prospettiva di vita, del resto, Benedetto è stato un grande contestatore, un ragazzo molto deciso che ha voluto cercare, e l’ha trovata, una strada per offrire una prospettiva di vita alle genti di allora”.
“I monaci – ha aggiunto Mario Valentini – per tanti secoli sono stati un punto di riferimento e lo sono anche oggi. Oltre ad essere esperti agricoltori, hanno difeso la cultura dell’antichità e ci hanno anche offerto uno spaccato di civiltà che altrimenti non ci sarebbe stato”.
La loro regola era Ora, labora et lege
“La loro regola – ha ricordato Mario Valentini – era ‘Pregare, lavorare e studiare’ che ritengo essere principi basilari per ogni uomo, donna, ragazzo o ragazza dell’Europa e del mondo”.
Alla presentazione del volume è intervenuta, tra gli altri, anche la professoressa Nadia Togni, segretario del Centro storico benedettino italiano, docente di Storia del cristianesimo alla Facoltà di teologia dell’Università di Ginevra e tra i massimi esperti di storia monastica benedettina.
“I Benedettini – ha evidenziato la Prof.ssa Nadia Togni – hanno avuto un ruolo fondamentale nella regione Umbria, sono stati presenti nella nostra regione fin dall’undicesimo secolo. Hanno realizzato più di 300 monasteri di cui è in corso il censimento realizzato con la collaborazione del Centro storico Benedettino e della Regione Umbria”.
“Il libro di Mario Valentini – ha detto ancora Nadia Togni – prende un po’ lo spunto da questo lavoro e fa luce su una realtà monastica ben localizzata che è quella intorno a Mugnano e alla Valle del Nestore, dove sorsero ben sette monasteri. I Benedettini con la loro presenza, con la loro diffusione capillare hanno contribuito non solo all’ evoluzione storica della nostra regione, ma anche alla definizione dell’ambiente paesaggistico che così tanto caratterizza l’Umbria e ne è un tratto distintivo”.
“All’Umbria – ha continuato la Prof.ssa Togni – hanno lasciato una presenza molto diffusa e molto spesso attorno a questi monasteri sono sorti borghi che oggi sono diventate vere e proprie città, come ad esempio è successo a Gualdo Tadino e a Mugnano”.
“Allo stesso tempo – ha concluso Nadia Togni – i Benedettini hanno operato un’importantissima opera di bonifica, soprattutto in quest’area tra il Trasimeno e il Perugino, ad esempio i monaci di San Vito di Montali hanno proprio realizzato opere di bonifica del lago Trasimeno”.
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