In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Distretti del cibo, 100 milioni per 11 progetti; 2) Sigep punto di riferimento per il food service internazionale; 3) Il biologico conquista gli italiani; 4) Microsoft e Crea insieme per studiare il DNA del grano duro
In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress:
1) Distretti del cibo, 100 milioni per 11 progetti: Sono 11 i progetti selezionati in tutta Italia, che beneficeranno del finanziamento del Bando sui Distretti del Cibo da 100 milioni di euro per promuovere lo sviluppo dei territori e delle produzioni locali, garantire la sicurezza alimentare e migliorarne la sostenibilità e la competitività. Il Bando, lanciato lo scorso autunno dal Ministro dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, sostiene gli strumenti strategici per il rilancio dell’agroalimentare italiano. Istituiti nel 2017, i Distretti del Cibo rappresentano un modello innovativo che unisce sviluppo territoriale, coesione sociale e tutela ambientale. In Italia sono 190, distribuiti su tutto il territorio nazionale e iscritti in un apposito registro del ministero, che li ritiene un volano per lo sviluppo e la salvaguardia dei sistemi agricoli territoriali, del paesaggio rurale, della sostenibilità ambientale delle produzioni e della riduzione dello spreco alimentare.
2) Sigep punto di riferimento per il food service internazionale: Un punto di riferimento per il Foodservice internazionale, che abbraccia settori chiave come gelato, pasticceria, panificazione, caffè, cioccolato e pizza. E’ questo l’obiettivo di SIGEP World – The World Expo for Foodservice Excellence, giunto alla 46esima edizione. La manifestazione firmata Italian Exhibition Group ha ospitato delegazioni da 33 Paesi, oltre 40 talk e 60 speaker da tutto il mondo per condividere le ultime tendenze che stanno trasformando il settore. Sono oltre 3.000 i buyer internazionali arrivati tra i padiglioni della Fiera di Rimini provenienti da 79 Paesi, facilitando incontri di business e networking. Un elemento distintivo di questa edizione è la presenza dell’Arabia Saudita in qualità di Guest Country. Il Paese, che ospiterà Expo 2030, sta emergendo come un mercato strategico nel settore dell’hospitality e della ristorazione. Una delegazione di top buyer sauditi ha arricchito l’evento, aprendo nuove prospettive per l’industria globale del Foodservice.
3) Il biologico conquista gli italiani: Il biologico conquista sempre più gli italiani. Il 93% della popolazione, con un’età compresa tra i 18 ed i 65 anni, ha acquistato nel corso del 2024 almeno un prodotto alimentare biologico. Il numero corrisponde a 24 milioni di famiglie, un dato in crescita rispetto a 12 anni fa, quando la percentuale di popolazione propensa a comprare almeno un prodotto bio era del 50%. È quanto emerge dallo studio di Nomisma in collaborazione con Assobio, associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici e naturali, che evidenzia anche la necessità di una maggiore chiarezza per quanto riguarda i significati di alcune etichette a tema sostenibilità, come quella che indica il ‘residuo zero’. Con questa denominazione si dichiara che negli alimenti la presenza di residui di fitofarmaci – comunemente noti come pesticidi – è al di sotto del limite stabilito dai disciplinari del settore, di solito pari a 0,01 mg/kg. Dallo studio si evince che oggi gli italiani hanno più familiarità e consapevolezza dei valori e delle garanzie del biologico. Tra i motivi per cui lo preferiscono: il 79% indica il metodo di produzione sostenibile e l’impegno per la tutela e la salvaguardia del suolo, il 76% la garanzia di qualità e tracciabilità dei prodotti data da una certificazione europea, e il 73% l’assenza di prodotti di sintesi, quali fitofarmaci e concimi chimici. Secondo l’indagine, poi, in media ai prodotti biologici viene attribuito un valore più elevato rispetto a quelli etichettati come “residuo zero”. L’82% di chi acquista, vedendo un prodotto bio sullo scaffale, ritiene sia sostenibile dal punto di vista ambientale, mentre il 71% pensa a processi produttivi che escludono l’uso di chimica di sintesi per combattere le principali avversità delle piante.
4) Microsoft e Crea insieme per studiare il DNA del grano duro: Microsoft e Crea-Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria hanno annunciato una collaborazione nel progetto ‘Pangenoma frumento duro’, per studiare e decodificare il DNA del grano duro presenti sul pianeta per affrontare le sfide del cambiamento climatico e garantire un futuro sostenibile per questa coltura, mediante l’adozione di soluzioni di intelligenza artificiale e supercalcolo. La ricerca ha l’obiettivo di sviluppare nuove varietà di grano e di altre colture essenziali come riso e mais, che possano adattarsi al clima che sta cambiando. Il grano infatti costituisce circa il 20% delle calorie consumate dagli esseri umani in tutto il mondo ed il cambiamento climatico è una minaccia diretta alla produzione di colture a livello globale, a causa di siccità e calore, così come di piogge torrenziali e altri eventi meteorologici estremi, come le recenti alluvioni in Spagna orientale. “L’infrastruttura informatica messa a punto con Microsoft per il progetto rappresenta una svolta per chi fa ricerca – spiega il presidente Crea Andrea Rocchi – perché consente a tutti i ricercatori Crea di accedere da remoto alla più avanzata piattaforma bioinformatica attualmente disponibile”. Grazie al cloud Microsoft Azure decine di ricercatori di tutto il mondo sono collegati in rete e potranno collaborare in tempo reale all’interpretazione dei big-data (decine di terabyte) ottenuti da macchine di sequenziamento che, nei diversi laboratori del pianeta, hanno sequenziato decine di varietà di grano duro e dei suoi antichi antenati.
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