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“Via il reato di femminicidio”: la proposta di Milei in ‘nome della parità’


ROMA – Il governo del presidente argentino Javier Milei fa quadrato intorno alla proposta, annunciata dal capo di Stato, di abolire il reato di femminicidio per equipararlo a quello di omicidio. A parlare in conferenza stampa alla Casa Rosada è stato il portavoce presidenziale Manuel Adorni, che ha dichiarato: “Sinceramente, se uccidono me (uomini) e uccidono anche te (donna, ndr), vorrei che il trattamento fosse lo stesso”. Intervenendo al Forum economico mondiale di Davos della settimana scorsa, Milei ha annunciato l’intenzione di eliminare il reato di femminicidio sostenendo che “l’uguaglianza tra i sessi è parte della legislazione occidentale, il resto sono privilegi”. Il portavoce del governo stamani è tornato a spiegare che il Paese non avrebbe “bisogno del reato di femminicidio così come non aveva bisogno neanche del ministero delle Donne”, il cui titolo completo era delle Donne, del genere e della diversità, il quale è stato abolito non appena Milei è entrato in carica. “Quel ministero- ha proseguito Adorni- contava 1.004 dipendenti e spendeva 300 milioni di dollari all’anno”. Per rivendicare il successo dell’operazione il portavoce ha detto che “nel primo anno in cui abbiamo eliminato questo ministero, i femminicidi, ossia i cosiddetti omicidi di donne, sono diminuiti”.

Un’affermazione su cui è intervenuta l’Osservatorio sulla violenza Mercedes Pagnutti, secondo cui lo scorso anno i femminicidi non si sono affatto ridotti, anzi nel 2024 sono saliti a quasi 300 casi contro i circa 250 del 2023. A difendere il provvedimento è intervenuto anche il ministro della Giustizia Mariano Cuneo Libarona, secondo cui l’equiparazione dei reati sarebbe necessaria perché è questione di “uguaglianza”, un valore che l’attuale amministrazione “difende davanti alla legge, come sancito dalla Costituzione”. “Nessuna vita vale più di un’altra”. Questo, secondo Libarona, “senza togliere diritti a nessuna donna”. Il reato di femminicidio è stato introdotto nel codice penale argentino nel 2012, riconoscendo che motivazioni di genere sono alla base dell’evento delittuoso. Nel corso della conferenza stampa, Adorni è stato chiesto se è al vaglio del governo anche l’abolizione della legge sull’aborto, approvata nel 2020 dopo anni di proteste e appelli delle associazioni per i diritti delle donne. “Non è nemmeno all’ordine del giorno” ha replicato il portavoce. Tuttavia i media locali ricordano che tale mossa è stata ampiamente annunciata in campagna elettorale e che Milei starebbe aspettando le legislative di ottobre per capire se ha i numeri necessari per abrogare la legge.
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