ROMA – Bannate online, nascoste, in pericolo, arrivano al mondo le voci dall’inferno delle donne attiviste che vivono clandestine a Kabul. “Grazie per questa possibilità che faccia sentire le nostri voci all’estero. La vera prigione è l’Aghanistan: un Paese carcere”. E ancora dice un’altra: “Le donne nel silenzio vengono rapite, torturate, bruciate e non abbiamo smesso di riunirci in privato, ma sembra che il mondo non voglia ascoltarci”.
Un’altra racconta della prigione: dei calci, degli abusi, delle torture. È la denuncia di donne che pur sotto dittatura continuano a denunciare con coraggio la loro condizione, i loro diritti negati. A raccogliere le testimonianze è Maria Grazia Mazzola per Tv7, speciale del Tg1 in onda questa sera. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International denuncia l’apartheid di genere, “un crimine autonomo” a tutti gli effetti.
“Ho vissuto un anno sotto la dittatura talebana, è un incubo”, racconta Razia Ehasani Sadat che da Kabul è scappata nel 2022. “Ci sono tantissime ragazze bloccate al confine in Pakistan, aiutatele, date loro i visti umanitari” il suo appello.
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