VENEZIA – E alla fine denuncia fu. Come promesso, Andrea Zanoni questa mattina è andato a fare denuncia al comando dei Carabinieri Forestali di Mestre Venezia per la battuta di caccia di Donald Trump Junior. Due le questioni sollevate dal consigliere regionale dei Verdi: la verifica del possesso o meno della documentazione utile per poter cacciare, come il tesserino venatorio di caccia, e l’abbattimento di un esemplare protetto di Casarca (Tadorna Ferruginea), un’anatra rarissima in tutta Europa protetta dalla Direttiva “Uccelli” e dalla legge italiana. Per Zanoni non si può lasciar correre: il tesserino possono averlo solo cittadini italiani e non è un adempimento puramente formale, “serve a verificare il rispetto dei limiti carniere previsti dal calendario venatorio”. Infatti, la norma dice che ogni cacciatore deve registrare tutti gli animali uccisi, suddividendoli per specie. “Considerata l’immagine del video (che ritrae Trump junior, ndr), che mostra decine di uccelli uccisi e posizionati in fila, mi chiedo se chi li ha abbattuti abbia adempiuto a questa procedura”, afferma Zanoni. Secondo le carte in suo possesso, i fatti si sono svolti nelle Aziende faunistico venatorie dell’area lagunare e valliva, autorizzate dalla Regione Veneto. Sono aree recintate e non direttamente accessibili agli agenti incaricati dei controlli sul rispetto delle norme dell’Ue e italiane; ricadono nella Zona speciale di conservazione della Rete Natura 2000: qui “vigono tutele particolari” come il divieto di utilizzo di munizioni con pallini di piombo per evitare di inquinare le acque e avvelenare gli uccelli”, stormi dal Nord Europa che vengono a svernare. Insomma, si è sparato in “aree delicatissime per la protezione degli uccelli migratori di tutti gli Stati europei”.
ZANONI: UCCISI UCCELLI PROTETTI
Per Zanoni il caso che vede protagonista Trump junior “è particolarmente grave perché vengono superate delle barriere normative per uccidere decine di uccelli, anche protetti, senza aver superato gli esami di riconoscimento delle specie europee previsti per l’ottenimento della licenza di caccia da parte della Questura di residenza. Come Trump Junior poteva riconoscere le decine di specie di anatre europee tutte diverse da quelle del continente americano? La domanda è stata posta agli inquirenti, ma direi che l’uccisione della Casarca sia un buon punto di approfondimento per comprendere se si sia trattato di pura ignoranza delle leggi europee o la volontà di sparare a tutto quello che si muove”, afferma il consigliere regionale. Che ricorda che il 30 marzo 2017 la Conferenza Stato-Regioni ha approvato il Piano d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici in seguito ad una procedura di infrazione aperta contro l’Italia dalla Commissione Europea. “In questo piano viene individuato tra i vari punti caldi del bracconaggio in Italia uno hot-spot proprio sulle aree umide del Veneto. Serve pertanto un reale impegno dello Stato e della Regione Veneto per togliere i limiti e gli ostacoli al controllo dell’attività di caccia all’interno delle Aziende faunistico venatorie, per tutelare concretamente, e non a parole, un bene transnazionale come gli uccelli migratori”. Detto tutto questo, ora “confido nel lavoro della magistratura e delle autorità preposte”, conclude Zanoni.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it