Oggi il suo brand vale 850 milioni di euro. E lui conserva un ego che batte moneta. Intervistato da Edu Aguirre su La Sexta, ha dato prova di innata modestia: “Sono il miglior marcatore, il più completo. Il migliore della storia. Non ho mai visto nessuno più bravo di me. Lo dico con il cuore”.
E Messi, per non parlare di quelli prima? “Abbiamo condiviso il palco dei premi per 15 anni e siamo sempre andati d’accordo. Ci siamo nutriti a vicenda, ci sono stati anni in cui abbiamo avuto una sana lotta come Senna e Prost”.
“Non è colpa mia se sono il più famoso, il più seguito. Andare in un bar e vedere le macchine passare e non essere riconosciuto? Perché dovrei pensare a qualcosa che non è possibile? Io sono diverso. Punto. La letteratura non inganna, i numeri non ingannano, nel calcio e fuori, ecco perché non devo vantarmi. O mi vanto per qualcosa che è vero”.
“So di aver cambiato il modo in cui molti calciatori vedono il calcio. Ho avuto 23, 24, 25 allenatori nella mia carriera. E ho un’idea del calcio e della vita, di essere in forma , diversa dagli altri. I giocatori si lamentano molto del numero di partite, che ci sono infortuni… Gioco più in Arabia Saudita che in Europa. Perché? Non mi faccio male? C’è un fattore fortuna. Ma la fortuna si cerca, cerco di fare tutto il possibile per non avere quella sfortuna. Il modo che vedo per ridurre al minimo gli infortuni è allenarmi di meno, fare un allenamento specifico per ogni giocatore. Se mi stanco per tre ore, devo fare tre ore di recupero“.Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it