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Piantedosi “Almasri non è mai stato un interlocutore del Governo”

ROMA (ITALPRESS) – “Il cittadino libico noto come Almasri non è mai stato un interlocutore del Governo per vicende che attengono alla gestione e al contrasto del complesso fenomeno migratorio”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, durante l’informativa urgente del Governo in merito all’espulsione del libico Almasri in Aula alla Camera.

“Smentisco nella maniera più categorica, che, nelle ore in cui è stata gestita la vicenda, il Governo abbia ricevuto alcun atto o comunicazione che possa essere, anche solo lontanamente, considerato una forma di pressione indebita assimilabile a minaccia o ricatto da parte di chiunque, come è stato adombrato in alcuni momenti del dibattito pubblico sviluppatosi in questi giorni – ha sottolineato Piantedosi -. Al contrario, ogni decisione è stata assunta, come sempre, solo in base a valutazioni compiute su fatti e situazioni anche in chiave prognostica nell’esclusiva prospettiva della tutela di interessi del nostro Paese”.

“L’espulsione di Almasri è da inquadrare, per il profilo di pericolosità che presentava il soggetto in questione, nelle esigenze di salvaguardia della sicurezza dello Stato e della tutela dell’ordine pubblico, che il Governo pone sempre al centro della sua azione, unitamente alla difesa dell’interesse nazionale che è ciò a cui lo Stato deve sempre attenersi nell’obiettivo di evitare, in ogni modo, un danno al Paese e ai suoi cittadini”, ha proseguito il ministro.

“La scelta delle modalità di rimpatrio, in linea con quanto avvenuto in numerosi analoghi casi, anche in anni precedenti e con governi diversi dall’attuale, è andata di pari passo con la valutazione effettuata per l’espulsione di Almasri – ha detto ancora Piantedosi -. In buona sostanza, si è reso necessario agire rapidamente proprio per i profili di pericolosità riconducibili al soggetto e per i rischi che la sua permanenza in Italia avrebbe comportato, soprattutto con riguardo a valutazioni concernenti la sicurezza dei cittadini italiani e degli interessi del nostro Paese all’estero, in scenari di rilevante valore strategico ma, al contempo, di enormi complessità e delicatezza. La predisposizione dell’aereo già dalla mattina rientra in quegli scenari preventivi che vengono immaginati per ogni evenienza, anche il trasferimento in un altro carcere”.

“Sicurezza dello Stato e tutela dell’ordine pubblico” sono “beni fondamentali che insieme costituiscono espressione di quella concezione dell’interesse nazionale la cui tutela è prerogativa è dovere di ogni governo – ha aggiunto il ministro – e che noi consideriamo cruciale difendere in ogni campo e lo facciamo dalla complessa gestione dei flussi migratori alle correlate iniziative di cooperazione allo sviluppo, dalla tutela degli interessi economici nazionali in quadranti politici strategici alla sicurezza personale dei nostri concittadini all’estero. Su questa linea, il Governo è fermo e continuerà ad agire all’occorrenza allo stesso modo, con determinazione, responsabilità e orgoglio, sempre e solo nell’interesse dell’Italia e dei suoi cittadini”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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