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Gustavo Petro: “Legalizziamo la cocaina, non è peggio del whisky”

“Non è peggio del whisky ed è illegale solo perché proviene dal Sudamerica” con questa dichiarazione choc il premier colombiano, Gustavo Petro, ha lanciato l’idea di legalizzare la cocaina in una riunione ministeriale.

La Colombia è il Paese che esporta più cocaina nel mondo, si stima che la sua produzione raggiunga le 2.600 tonnellate all’anno. Il Paese che più importa cocaina sono proprio gli Stati Uniti.

Il ragionamento alla base della proposta è che il narcotraffico, problema che affligge il Paese sudamericano da sessant’anni, si potrebbe smantellare facilmente se la sostanza fosse legale a livello internazionale e si potesse vendere come già accade al vino.

Petro, il primo premier di sinistra della Colombia, ha già fatto diversi passi per raggiungere la pace con i gruppi armati che controllano il narcotraffico. Il Presidente colombiano ha poi sottolineato come il fentanyl che uccide almeno 75mila statunitensi all’anno sia una droga sintetica che non viene prodotta in Colombia ma che è ancora legalmente venduta nel Paese. Proprio per combattere l’ingresso illegale di fentanyl Stati Uniti, Canada e Messico hanno stipulato un accordo che ha bloccato i dazi imposti dal Presidente Donald Trump ai due confinanti. 10mila soldati pattuglieranno il confine canadese e altri 10mila quello messicano per cercare di arginare il contrabbando della sostanza che negli States ha creato una vera emergenza sanitaria.

Ma quanto c’è di vero nelle parole di Petro? Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ogni anno nel mondo si registrano 3 milioni di morti per droga e alcol. Nello specifico nel 2019 sono morte 2.6 milioni di persone per l’abuso di alcolici mentre molte meno, 600mila, sono le morti per abuso di sostanze stupefacenti. Come riporta l’Iss: “Nonostante dal 2010 ci sia stata una riduzione del consumo di alcol e dei danni alcol-correlati a livello mondiale, l’onere sanitario e sociale dovuto al consumo di alcol rimane inaccettabilmente elevato. I giovani sono i più colpiti: nel 2019 la percentuale più alta di morti alcol-attribuibili (13%) ha interessato individui di età compresa tra 20 e 39 anni.”

Il differente approccio con alcol e droga dipende da ragioni storiche e culturali molto più che da analisi scientifiche degli effetti delle sostanze. Va detto che gli Stati Uniti hanno guidato negli ultimi anni un cambio di prospettiva nei confronti delle sostanze stupefacenti. Dopo avere dato il via alla “War on drugs”, la lotta alla droga dichiarata dal presidente Nixon nel 1971, gli States hanno cambiato approccio con le legalizzazioni approvate dai singoli Stati negli ultimi anni. Negli States attualmente fumare marijuana per scopi ricreativi è legale in 24 Stati su 50. Questo approccio è stato seguito da molti altri Paesi, anche in Europa la Germania è stata l’ultimo Paese a legalizzare la sostanza per i suoi cittadini. 

 

L’articolo Gustavo Petro: “Legalizziamo la cocaina, non è peggio del whisky” proviene da Notizie da TeleAmbiente TV News.

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