ROMA – Riformare la normativa urbanistica del Paese per contrastare il consumo di suolo e accompagnare la trasformazione e rigenerazione urbana delle città, dando a sindaci e amministratori strumenti e risorse per affrontare la sfida del cambiamento climatico.
E’ l’appello arrivato da deputati e primi cittadini del Partito democratico in occasione dell’evento ‘Urban Re-Start. Ridisegniamo il futuro delle nostre città’, un confronto tra le diverse esperienze nelle città italiane raccontate direttamente dai protagonisti.
L’iniziativa è stata promossa dai deputati dem Anna Ascani, Marco Simiani, Ubaldo Pagano, Virginio Merola, Stefano Graziano e Silvio Lai nella sala stampa della Camera dei deputati: a discutere con loro di rigenerazione urbana, sostenibilità e sviluppo, sono stati i primi cittadini Elena Nappi (Castiglione della Pescaia – GR), Luca Secondi (Città di Castello – PG), Giuseppe Mascia (Sassari), Vito Leccese (Bari), Matteo Lepore (Bologna) e Carlo Marino (Caserta).
“Abbiamo voluto accogliere qui alla Camera sei realtà importanti della nostra Italia, sei città fra cui alcune più piccole e alcune più grandi, come Bologna, Bari, Castiglione della Pescaia, che è un piccolo comune di 8mila abitanti, che però raggiunge d’estate quasi 1 milione e mezzo di presenze”, ha detto all’agenzia Dire il deputato del Pd, Marco Simiani.
È stata, ha sottolineato, “una giornata molto proficua anche nel dibattito e anche nei progetti presentati. Vuol dire che le idee che abbiamo presentato e dal punto di vista legislativo messe a terra, oggi danno progetti veri e concreti”.
Per Simiani “il punto che abbiamo voluto mettere in campo è quello di mettere in correlazione l’azione legislativa alle realtà del territorio, perché il territorio ha la sua valenza anche nel rapporto di quello che facciamo noi qui alla Camera. C’è un aspetto che oggi emerge chiaramente dal progetto: non basta solo pensare a rigenerare un luogo perché dal punto di vista dell’investimento, del rifacimento dell’immobile, nell’area in cui lo mettiamo, oggi dobbiamo fare qualcosa di più che riguarda la parte sociale, la parte economica, la parte del volontariato, la parte dell’arte. Se ci fermiamo solamente a rifare un bellissimo progetto, un bellissimo immobile, rischiamo di far diventare quel luogo un non luogo. Ecco perché il contenuto diventa fondamentale”.
La richiesta giunta dai territori è quella di avere più strumenti per il governo di queste trasformazioni, a partire da una revisione delle norme attuali. “In dibattito in questo momento c’è un ‘decreto emergenza’, con un articolo 1 dove il Governo ha scelto 8 realtà in Italia.
Sbagliando- ha puntualizzato il deputato dem- perché oggi c’erano degli strumenti come il Pinqua o la legge sulle periferie che fece il Governo Renzi: erano strumenti importanti che riguardavano una realtà molto più estesa. Oggi noi ci troviamo invece a parlare solamente di 3 o 4 città, sicuramente importanti ma che di fatto non attivano quella capacità di rigenerare tutto il Paese”.
Secondo Simiani “non basta, lo ripeto, fare un’azione di rigenerazione, che comunque è importante perché è come abitare in una casa pulita, noi ci dobbiamo mettere qualcosa di più. E dal punto di vista legislativo credo che noi abbiamo fatto delle proposte interessanti proprio in questo senso. Faccio solamente un esempio, che può essere banale ma può far capire la situazione. Avete mai visto un murales imbrattato? Non c’è, non esiste.
Magari si vede un bel muro, nuovo, imbrattato. Perché? Perché quel messaggio d’arte lancia un messaggio anche ai giovani, che noi forse non riusciamo adesso a capire fino in fondo. Ma può essere invece assolutamente fondamentale inserire contesti di quel genere anche nei contesti legislativi, perché un progetto non si compone solamente di un rifacimento, ma anche di una realtà più importante che riguarda la socialità”, ha concluso il deputato Pd.
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