ROMA – “Di nuovo la vita di una bambina è finita nel tritacarne di un sistema giudiziario cieco e sordo, incapace perfino della minima empatia nei confronti dei soggetti più piccoli e indifesi. La Corte di Cassazione in una sentenza pubblicata il 6 febbraio ha messo in discussione per l’ennesima volta il diritto di una minore a vivere un’esistenza serena nella casa di origine insieme a sua madre e di non essere preda dei desideri degli adulti. La pronuncia in questione, un’ordinanza, annulla una precedente sentenza con cui una bambina di 8 anni era stata riportata da sua madre, nella città di origine, dopo esserne stata strappata per ordine del tribunale e condotta a vivere dal padre a 800 km di distanza. Un atto traumatico e violento che si era interrotto grazie alla testimonianza della piccola davanti ai giudici e che è in palese contrasto a tutti i trattati e ai diritti fondamentali dei bambini. Si tratta dell’ennesimo abuso che si consuma nelle aule di giustizia sotto il segno dell’alienazione parentale, un costrutto ascientifico, messo fuori gioco dalla comunità internazionale e che però periodicamente salta fuori per punire le madri e i loro figli. E’ una prassi violenta resa ancora più odiosa perché consumata nelle aule di giustizia dove al contrario i più piccoli dovrebbero trovare riparo e tutela. In questa fase in cui si discute della riforma della giustizia, riteniamo improrogabile e urgente un intervento a tutela dei diritti fondamentali dei bambini che non sono pacchi da spostare o da contendere e rivolgiamo quindi un appello a tutte le istituzioni perché i minori smettano di essere oggetto di decisioni contrarie al proprio benessere che deve sempre essere il faro di ogni decisione che li riguardi. E che deve prevalere sulla tanto declamata bigenitorialità che in molti casi altro non è che la forma giuridica con cui i prepotenti o peggio i violenti vincono nei tribunali italiani”.
E’ l’appello, aperto a chiunque voglia sottoscrivere e unirsi a questa denuncia, lanciato da giornaliste e attiviste impegnate nel contrasto all’applicazione della dottrina pseudo-scientifica dell’alienazione parentale e suoi corollari nei Tribunali in materia di affido di minori.
La lettera di protesta arriva dopo l’ultima ordinanza che ha azzerato la decisione della Corte di Appello di Napoli dopo che questa aveva ascoltato la minore. Qui la storia raccontata dalla Dire: ttps://www.dire.it/08-05-2023/904265-da-napoli-in-piemonte-per-vol onta-di-un-giudice-anna-vuole-solo-tornare-a-casa-dalla-mamma/
ECCO LE PRIME FIRMATARIE: Flavia Landolfi Daria Lucca Silvia Mari De Santis Manuela Perrone Iacobone Monica Ricci Sargentini Nadia Somma Caiati Paola Tavella
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it