ROMA – Il loro sorriso, la faccia decisamente simpatica e l’accento tipico romagnolo degli “artigiani della qualità” sono entrati da tempo nelle case di tutti gli italiani, grazie agli spot televisivi di cui sono protagonisti. L’anno scorso i “maestri” Bruno e Andrea sono arrivati fino al palco dell’Ariston, al festival di San Remo, dato che l’azienda per cui lavorano e realizzano divani (e di cui sono testimonial) è stata partner commerciale dell’evento. E chissà ora cosa ne pensano della decisione dell’Antitrust che ha messo nel mirino proprio i loro spot e, più in generale, le campagne promozionali di Poltronesofà.
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato infatti ha avviato un’istruttoria nei confronti del poltronificio forlivese ( la sede amministrativa infatti è a Villanova di Forlì) per “possibile pratica commerciale scorretta”. Durante le campagne promozionali diffuse attraverso TV, radio, social media e internet, infatti, la società non indicherebbe correttamente i prezzi e gli sconti pubblicizzati. In particolare, Poltronesofà – nell’ambito di continue campagne promozionali – enfatizzerebbe l’esistenza e la convenienza di prezzi ribassati e di percentuali di “sconto” – tra l’altro “a termine” (ad esempio con lo slogan “termina domenica”) – calcolati rispetto a ben più elevati “prezzi pieni” che, nella sostanza, non verrebbero mai o quasi mai applicati dalla società. In tal modo Poltronesofà indurrebbe il consumatore ad acquistare i divani in promozione e ad assumere una decisione commerciale che altrimenti non avrebbe preso.Proprio ieri i funzionari dell’Autorità hanno svolto un’ispezione presso la sede di Poltronesofà S.p.A. con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
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