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Dimensionamento scolastico: Tinti prende tempo, poi glissa e alla fine sparisce

CIVITAVECCHIA – Prima evita di rispondere al telefono, poi fornisce un numero diverso. Ci prova subito Stefania Tinti ad evitare le domande dei giornalisti circa il dimensionamento scolastico della Regione Lazio che a Civitavecchia ha colpito gli istituti Stendhal e Calamatta, ma il trucco non le riesce. Le sue dichiarazioni che non ha reso direttamente ai giornalisti, preferendo affidarle a un comunicato formale, sono state pubblicate, ma come l’ex preside saprà, una cosa è il buon vecchio “argomento a piacere”, un’altra cosa sono le domande. E i giornalisti sono abituati a farne tante, guai se decidessero di smettere. L’assessore Tinti non ha gradito il parallelismo con l’amministrazione comunale di Viterbo, che in materia di dimensionamento dell’istituto Carmine è apparsa subito in partita e di sicuro più agguerrita e risoluta di quella civitavecchiese, sonnecchiante e amante dei protocolli standard. Tinti ha replicato tirando fuori un problema di competenze e scaricando le responsabilità sulla Città Metropolitana di Roma, dimenticando di appartenere a un’amministrazione comunale che sostiene con tutte le sue forze la Città Metropolitana di Roma, rifiutando qualsiasi strada alternativa in fatto di province. Poi scappa fuori che il ricorso presentato dalla sindaca di Viterbo Frontini mentre l’omologo civitavecchiese Piendibene e il suo assessore Tinti erano impegnati ad incontrare i presidi e a trasmettere lettere di biasimo, ha dato frutti importantissimi: il Tar ha sospeso il dimensionamento dell’istituto Carmine in attesa di un pronunciamento nel merito e alla posizione del capoluogo di provincia si è aggiunta quella del comune di Grotte di Castro, tutto questo mentre il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, intervistato a margine di un evento alla Pisana ha dichiarato di non essere disponibile a fare un passo indietro. E a Civitavecchia cosa sta succedendo? Quali sono le iniziative messe in campo dall’amministrazione Piendibene per scongiurare l’accorpamento dello Stendhal e del Calamatta? Per saperlo, lo scorso 28 gennaio abbiamo contattato l’assessore Stefania Tinti, che però oltre a parlare di un trattamento poco carino che gli organi di informazione le avrebbero riservato, di sicuro non ha detto altro. È apparsa impreparata, necessitante di un ripasso. Così si è deciso di attendere altri due giorni, in modo che l’assessore potesse informarsi dettagliatamente e rispondere alle domande dei giornalisti. Abbiamo provato a ricontattarla il 31 gennaio, ma senza ottenere le informazioni necessarie. Meglio allora attendere un altro giorno. Alla telefonata che abbiamo fatto all’assessore Tinti il giorno 1 febbraio alle 18,27 nessuno ha risposto, come pure a quella che le abbiamo fatto ieri (cinque giorni dopo) alle 17,55. Questa volta però una risposta è arrivata attraverso un messaggio WhatsApp: sono in consiglio comunale, condivido con lei due verbali dai quali si può evincere le diverse posizioni delle istituzioni. E nei successivi messaggi Stefania Tinti ha trasmesso il resoconto dell’incontro in Regione del 5 dicembre 2024 e addirittura quello precedente del 25 novembre2024. Un po’ poco a dire la verità. E allora abbiamo risposto con il Piano Regionale di Dimensionamento recante data 23 dicembre 2024, quantomeno più aggiornato rispetto ai verbali con i quali l’assessore alla Pubblica istruzione ha provato a liquidarci. Le abbiamo riferito che la generica posizione delle istituzioni non ci interessa e che sarebbe opportuno spiegare dettagliatamente quali risultati ha raggiunto l’amministrazione comunale di Civitavecchia alla luce delle iniziative messe in campo dall’amministrazione per scongiurare l’accorpamento degli istituti Calamatta e Stendhal. A questo punto Stefania Tinti ha smesso di rispondere, ignorando anche la nostra telefonata di ieri 7 febbraio alle 17,14. Naturalmente tutta la storia è ampiamente documentata e dimostrabile in qualsiasi momento. Appare evidente che le lacune dell’amministrazione Piendibene e in particolare dell’assessore Tinti stiano creando un certo imbarazzo, anche alla luce dei risultati che invece in altri Comuni stanno raggiungendo con impegno concreto e determinazione. Le battagli si possono anche perdere, ma vanno sempre combattute con ogni mezzo a disposizione. In mancanza di risposte concrete dobbiamo pensare che le azioni messe in campo dal Pincio siano quelle elencate da Stefania Tinti lo scorso 13 gennaio, ovvero un contatto e un confronto con i dirigenti scolastici del territorio per valutare criticità e possibili soluzioni e una lettera scritta dal Sindaco a tutti gli organi istituzionali preposti, esprimendo preoccupazione e contrarietà rispetto al piano di dimensionamento. Stop. Manca un dato fondamentale: cosa è stato fatto nel concreto sul piano politico? Perché forse Stefania Tinti non ha ancora capito la differenza tra una preside e un assessore. La prima carriera l’ha conclusa da un po’, la seconda, appena intrapresa, meriterebbe forse un po’ più di dedizione. Nel corso dell’unico colloquio telefonico che abbiamo avuto l’onore di avere con lei, ha voluto sottolineare un dato importante: «Accetto critiche su tutto, ma non sulla scuola». Peccato però che l’assessore Tinti si stia rivelando latitante proprio su temi legati alla scuola, anche perché nessuno si sognerebbe mai di contattarla per intervistarla su fatti di sanità, di portualità, di giustizia o di urbanistica. Per il momento ci fermiamo qua: prendiamo atto del nulla cosmico che sta accompagnando l’azione amministrativa dell’era Piendibene almeno per quanto riguarda il dimensionamento scolastico (perché -retorica a parte – riferire di contatti con i presidi e di una lettera di condanna equivale a non aver fatto nulla di concreto) e attendiamo fiduciosi un cenno da parte di Stefania Tinti. Oppure di incontrarla alla prima conferenza stampa utile nel corso della quale, si spera, non si rifiuterà di rispondere a qualche domandina. Se dovesse invece decidere, in piena autonomia, di raccontare qualcosa di interessante sull’argomento “dimensionamento scolastico”, i nostri taccuini, le nostre penne e i nostri microfoni saranno a sua completa disposizione. Fino a quel momento le suggeriamo di impegnarsi un po’ di più per recuperare questa gravissima insufficienza.

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