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Giornata Internazionale delle donne e ragazze nella scienza: abbattiamo i pregiudizi

L’11 febbraio si celebra la Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite

Una giornata dedicata alla scienza e alle donne, per sradicare il divario di genere e avvicinare quante più ragazze alle discipline STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics). La giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite e si inserisce nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, in particolare all’articolo 5 in cui si parla di raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze.

Donne e scienza: un divario ancora presente

Quando si parla della partecipazione delle donne alla ricerca scientifica, i numeri sono ancora troppo bassi e le differenze di genere ancora molto mercate. A lanciare l’allarme è Save The Children che ha pubblicato uno studio inerente l’Italia. Nel 2023, infatti, la percentuale di donne tra i 25 e i 34 anni con una laurea STEM è stata meno della metà di quella riscontrata tra gli uomini (16,8% tra le ragazze e 37% tra i ragazzi), con differenze territoriali importanti. Al Nord si laureano in discipline Stem il 17,5% delle ragazze contro il 41,4% dei loro coetanei maschi, nelle regioni del Centro il 16,4% contro il 39,3% e nel Mezzogiorno il 16% contro il 27,5%.

I problemi nel mondo del lavoro

Le donne nella scienza non riscontrano problemi solo a livello di formazione, ma anche a livello occupazionale, come rivelano i dati forniti di Save The Children. Tra i laureati nelle aree STEM della fascia 25-64 anni, lo svantaggio delle donne rispetto agli uomini nei ritorni occupazionali è molto ampio e raggiunge il suo massimo: nell’area scienze e matematica il tasso di occupazione femminile è inferiore a quello maschile di 6,3 punti percentuali (rispettivamente 80,1% e 86,4%) e raggiunge i 9,3 punti se si considera l’area informatica, ingegneria e architettura (81,8% contro 91,1%)

Colmare fin da subito il divario

Per combattere il divario di genere è necessario intervenire sin dai primi anni di scuola. Save The Children riporta l’esempio italiano: oggi, in Italia, già dopo i primi due anni di scuola, le bambine ottengono risultati in matematica mediamente inferiori di 9 punti rispetto ai coetanei maschi, uno punteggio che sale a 11 alla fine della scuola primaria e prosegue fino alla scuola secondaria di secondo grado dove il divario di punteggio è di 7 punti (10 punti negli istituti tecnici). Per quanto riguarda, invece, le competenze digitali, c’è un’inversione di tendenza, perché le studentesse di 13-14 anni mostrano un vantaggio di 18 punti rispetto agli studenti maschi.

Incentivare l’avvicinamento delle bambine alla scienza

Secondo Save The Children “La discriminazione e gli stereotipi di genere incidono ancor più su bambine e ragazze che vivono in povertà educativa, scoraggiando il loro interesse per le materie STEM, con il rischio di limitare ulteriormente le loro opportunità di lavoro e di vita. Per questo è fondamentale incentivare fin da subito l’avvicinamento delle bambine alle materie STEM e l’acquisizione di fiducia nelle proprie capacità, contrastando i pregiudizi e investendo in attività di orientamento in queste materie fin dai primi cicli scolastici” ha dichiarato Giorgia D’Errico, Direttrice Public Affairs di Save the Children.

“Sostenere i talenti femminili”

In occasione della Giornata Internazionale delle donne e ragazze nella scienza sui social è intervenuto anche il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che su X ha scritto: “In occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, ribadiamo l’importanza di promuovere l’uguaglianza di genere per offrire realmente pari opportunità. È fondamentale valorizzare e sostenere i talenti femminili, investendo nella loro formazione. Noi abbiamo iniziato a farlo”.

L’articolo Giornata Internazionale delle donne e ragazze nella scienza: abbattiamo i pregiudizi proviene da Notizie da TeleAmbiente TV News.

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