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“Gente di mare”Greci dipinge uno spaccato vivido e interessante di un’epoca passata

CIVITAVECCHIA – Il mare come protagonista, come scenario immutabile di storie vere e racconti che si mescolano alla fantasia. Questo è il cuore del nuovo libro di Massimo Greci, giornalista pubblicista con una lunga carriera alle spalle, che dagli anni Sessanta ha scritto sulle pagine di riviste storiche e testate nazionali come Messaggero e Rai e ha fatto da corrispondente ad agenzie come Ansa. Nel suo libro “Gente di mare”, edito da Planet book, emergono frammenti di vita vissuta, un mosaico di avventure e aneddoti che fondono realtà e fantasia. «Si tratta di racconti – spiega l’autore – che ruotano attorno alla zona di Ladispoli e Civitavecchia, con personaggi di mare che hanno una loro specificità. Nel racconto ambientato a Civitavecchia, intitolato Fake News anni ’60, ho parlato di quelle che potremmo definire le prime fake news organizzate. Durante il periodo natalizio, le agenzie internazionali e i giornali mi chiedevano una cosiddetta “notizia natalizia”, qualcosa di curioso e originale da pubblicare. Così mi rivolsi ai pescatori di paranza di Civitavecchia, che iniziarono a raccontare di aver visto una strana figura in acqua: chi con le alghe, chi con i capelli, chi con le gambe o con una gamba sola. Io mi limitai a riportare i racconti senza mai dire esplicitamente di cosa si trattasse, ma leggendo l’articolo si configurava l’idea che si potesse trattare di una sirena. Alcuni giornali pubblicarono la storia così com’era, mentre uno cercò di allegare una foto alla notizia. Ma ovviamente una foto non esisteva, così l’articolo su quel quotidiano non venne pubblicato», racconta Greci. Da questo spunto, nel racconto, l’autore lascia andare la fantasia: una cronista finisce con le alghe in testa durante una festa in piscina, nel tentativo di scattare l’immagine perfetta. Il libro non è solo una raccolta di episodi, ma un vero e proprio specchio di un’epoca giornalistica, quella in cui il mestiere si faceva sul campo, tra tipografie rumorose e redazioni in fermento. Un’epoca rappresentata da figure di spicco come il compianto Pino Grasso. Oltre alle storie di giornalismo, il libro racconta anche le migrazioni campane lungo il litorale nord del Lazio e le tradizioni dei pescatori. «C’è un altro racconto ambientato a Civitavecchia – aggiunge Greci – che parla di un padre e un figlio trascinati al largo da un enorme tonno. Storie di mare, di gente semplice, di vissuti autentici che si mescolano alla fantasia». Un libro che, tra memoria e narrazione, diventa un ponte tra passato e presente, tra realtà e immaginazione, una finestra su un’epoca ormai passata. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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