ROMA – “Nelle prossime settimane un provvedimento con riferimento alle dinamiche dei prezzi dell’energia dovrà essere assunto”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rispondendo durante il question time al Senato a un’interrogazione da parte del leader di Italia Viva, Matteo Renzi. “L’andamento dei prezzi dell’energia e in particolare i prezzi delle bollette, che non dipendono dal comportamento del Governo ma da fattori totalmente estranei e dinamiche che talvolta hanno anche caratteristiche speculative, su cui l’attenzione in questo momento del Governo è massima”. In particolare, ha chiosato Giorgetti, “aggiungo che probabilmente una onesta riflessione su cosa abbia significato il passaggio al libero mercato per quanto riguarda gli utenti del mercato domestico dell’elettricità debba essere fatta”.
SCHLEIN: GIORGETTI SI SVEGLIA A DANNI FATTI, GOVERNO ASCOLTI
“Ben svegliato ministro Giorgetti. Da ormai un anno e mezzo andiamo in giro con le tabelle in mano a chiedere al governo di intervenire disaccoppiando il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas e correggendo le distorsioni del mercato che aumentano a dismisura le bollette. E sono due anni che Giorgia Meloni è al governo ma non fa nulla. Solo oggi vi accorgete che smantellare il mercato tutelato ha avuto effetti dannosi sui consumatori? Meglio tardi che mai, ma ora non c’è più tempo da perdere. Il governo ci ascolti, le nostre proposte le abbiamo presentate da tempo in Parlamento, a partire dal rafforzamento del ruolo di Acquirente Unico per calmierare il mercato”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein.
TURCO (M5S): ALLA BUONORA GIORGETTI, GOVERNO NON ARRIVI A BABBO MORTO
“Sul caro-bollette sono mesi che suoniamo la sveglia al governo Meloni: fino ad oggi, purtroppo, tutti sono rimasti profondamente dormienti. Oggi in Senato finalmente è arrivato un segnale di vita, seppur molto flebile, da parte del Ministro Giorgetti. Che ha annunciato la lieta novella: un imminente provvedimento ad hoc per contrastare l’impeto del caro-energia. La speranza è che il governo non arrivi a babbo morto, come spesso è accaduto in questi due anni e mezzo: l’ultimo rilevamento Istat, lo ricordiamo, ha sottolineato aumenti insostenibili per luce e gas superiori al 27% su base annua. Famiglie e imprese, come è noto, sono allo stremo: il tracollo della produzione industriale di dicembre (-7,1%) è figlio non del “Green Deal”, come va farneticando il ministro Urso, ma di un governo immobile nel sostegno al mondo produttivo, a partire proprio dai costi abnormi dell’energia. Al rinvigorito Giorgetti chiediamo di prendere in considerazione la proposta di legge del M5s a mia firma ora ferma in Senato: è fondamentale “spostare” gli oneri di sistema sulla fiscalità generale e introdurre una specifica disciplina che preveda prezzi amministrati delle componenti tariffarie per le piccole e medie imprese. Basta sventagliare record economici che non esistono: bisogna agire. Meloni comprenda che il paese è sull’orlo del precipizio, e ogni ora persa in sparate propagandistiche peggiora la situazione”. Così in una nota il vicepresidente M5s Mario Turco, coordinatore comitato Economia-Imprese-Lavoro.
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