MILANO – Ha chiamato la bambina alla cattedra, l’ha fatta sedere prima al suo fianco, poi in braccio. Da lì sono partiti palpeggiamenti e immagini difficilmente equivocabili. Alla fine, per premio l’uomo ha dato un cioccolatino alla sua allieva. Il video ‘raccapricciante’, visto in diretta dagli agenti delle polizia locale, attraverso microcamere nascoste in un’aula di una scuola elementare alla periferia ovest di Miano, ha confermato i sospetti. È così scattato l’arresto in flagranza per violenza sessuale di un 44enne italiano, incensurato, maestro della scuola. L’uomo è stato fatto uscire dall’aula insieme alla preside, per poi procedere all’esecuzione del fermo nei suoi confronti, lontano dagli occhi degli allievi.
PERQUISITO L’APPARTAMENTO: COSA SI È TROVATO
L’insegnante è così dallo scorso lunedì recluso al San Vittore. Nel frattempo dalla perquisizione del suo appartamento, in cui vive solo, sono emersi altri elementi- posti sotto sequestro- che rafforzerebbero le accuse: la fototessera di un’alunna, un foglio su un diario su cui appare la scritta- a grafia da bambina- “Ti voglio un mondo di bene. Sei la mia metà del cuore”, accompagnata da dei cuoricini. E poi Pc e altri dispositivi elettronici che dovranno essere analizzati.
LA SEGNALAZIONE DEI GENITORI DI UNA BAMBINA
Tutta la vicenda è portata alla luce e ricostruita dai quotidiani “Il Giorno” e “Il Corriere della Sera”. Tutto è partito Il 10 gennaio scorso, da una email della dirigente scolastica, indirizzata al nucleo Tutela donne e minori dei vigili, che segnalava la denuncia raccolta dai genitori di una bambina, un’altra rispetto quella ripresa dalle telecamere, ma della sua stessa classe. La stessa allieva durante le feste di Natale aveva rivelato alla mamma il comportamento anomalo e le attenzioni morbose del maestro: l’aveva infatti portata insieme ad un’altra compagna in uno spazio della scuola isolato. Lo stesso racconto è stato fatto una seconda volta dalla bambina agli inquirenti, in una successiva audizione protetta.
LE INDAGINI CON MICROSPIE E TELECAMERE
Sono quindi partite le indagini con l’ausilio di microspie e telecamere- ben tre- installate nell’edificio scolastico: due in classe e una nel ripostiglio indicato dalla bimba nel suo racconto. Dalle prime riprese si intuisce che le molestie possano avvenire dietro alla cattedra: per non avere dubbi si procede a posizionare un’altra telecamera in modo da avere una visuale più completa. Così, quando lunedì scorso il 44enne chiama alla cattedra l’allieva, non ci sono più dubbi su quello che sta avvenendo e si procede all’interruzione degli abusi, richiamando l’uomo e invitandolo ad uscire dalla classe.
QUANTE SONO LE VITTIME?
Ora le indagini, coordinate dalla pm Rossella Incardona, mirano ad accertare se ci siano altre vittime: in questo senso si sta procedendo ad ascoltare altri allievi anche per capire quanto fossero estese le violenze e da quanto tempo andassero avanti. Intanto nell’interrogatorio davanti al Gip Alessandra Di Fazio il maestro ha respinto le accuse: “Non lo farei mai”, si è difeso, assicurando che si sia trattato di un fraintendimento.
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