ROMA – Domani alle 20.30 su Rai 3 e su RaiPlay, tornano le inchieste di ‘Report’. Sabato 15 febbraio il consiglio di amministrazione di Poste Italiane e quello di Cassa Depositi e Prestiti hanno formalizzato uno scambio di partecipazioni con cui Poste ha acquisito il 9,81 per cento di Tim. A settembre, invece, il Consiglio dei ministri ha approvato un’ulteriore privatizzazione di una quota di Poste Italiane posseduta dallo Stato. Ma che fine ha fatto la Posta che conosciamo noi tutti, quella del portalettere che suonava a casa per consegnare una raccomandata? Con il reportage “Il postino” di Luca Chianca con la collaborazione di Alessia Marzi, ‘Report’ ha girato tutto il Veneto e buona parte della penisola per capirlo e si è accorto che oggi anche in Poste Italiane il lavoro è cambiato. I postini verrebbero spesso chiamati con contratti a tempo determinato della durata di pochi mesi svolgendo molte ore di straordinario non pagate. ‘Report’ ha raccolto in esclusiva le testimonianze di questi nuovi “sfruttati” delle consegne postali. Eppure, se si guardano i bilanci si rimane sorpresi: 2 mld di utile, solo lo scorso anno. Ma attraverso cosa? Il percorso di crescente successo non lo si deve al recapito postale ma ai servizi finanziari, la raccolta del risparmio e in particolare quelli assicurativi, come per le pensioni integrative e quelle sanitarie. Ma sono sempre così vantaggiose? L’inchiesta ha raccolto la storia di una dipendente pubblica dell’Inapp, l’Istituto Nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche. Nel 2023 il suo istituto stipula una polizza sanitaria collettiva con Poste Italiane e lei insieme ad altri 200 dipendenti decide di aderire. Ad aprile scorso le sue condizioni di salute peggiorano e decide di usare la polizza sottoponendosi a un triplice intervento chirurgico in una clinica convenzionata. Da quel momento inizia un vero e proprio calvario grazie all’assicurazione stipulata con Poste.
A seguire, “Salmone da cani”, di Giulia Innocenzi con la collaborazione Greta Orsi, Giulia Sabella: dopo l’inchiesta sulle presunte spese anomale della onlus animalista Leidaa, Report torna sul caso di Michela Brambilla. Grazie a documenti esclusivi, verrà fatta luce sull’attività commerciale della parlamentare e soprattutto sul capannone di proprietà della sua azienda di prodotti vegani e vegetariani, la Io Veg, per rispondere a una domanda: è vero che lì dentro viene lavorato il salmone?
E ancora, “Un ingegnere piccolo piccolo” di Rosamaria Aquino con la collaborazione di Norma Ferrara ed Enrica Riera. Nella notte del 31 dicembre, mentre Roma festeggia il Capodanno, l’ex sindaco Gianni Alemanno viene condotto in carcere. Secondo il Tribunale di sorveglianza avrebbe violato gli obblighi di affidamento ai servizi sociali, allontanandosi dalla regione Lazio con dei permessi lavorativi fittizi. Guardando dentro la società che ha permesso ad Alemanno di spostarsi liberamente sul territorio nazionale, si arriva ai fratelli Massimiliano e Samuele Piccolo, due nomi che Report aveva già incontrato nel 2021 in una inchiesta su una grossa commessa pubblica da 83 milioni di euro per la produzione di camici anti covid. Dopo gli arresti per questa vicenda, altre società collegate ai Piccolo si sono buttate nel business del 110%. In un viaggio che parte dalla Calabria e arriva in Svizzera, Report racconta la rete di relazioni tra i fratelli Piccolo e l’ex sindaco di Roma.
In sommario anche “Il treno dei desideri” di Danilo Procaccianti con la collaborazione Enrica Riera. L’espresso Cadore, il treno da Roma a Cortina, è stato presentato in grande stile a dicembre 2023 alla presenza dei ministri dell’economia Giorgetti e del turismo Santanchè. Un treno notturno con cuccette curate nei minimi dettagli che doveva intercettare una clientela di lusso, visto che determinati tipi di biglietti costavano addirittura 610 euro a persona. Turismo esperienziale lo chiamano, la vacanza comincia già dal viaggio. Per quel treno sono stati spesi 2 milioni e 300 mila euro, con quali risultati?
Per “Lab Report”, infine, “Dolomiti Overbooking” di Lucina Paternesi con la collaborazione Cristiana Mastronicola. Nel cuore delle Dolomiti Patrimonio Unesco il turismo ha stravolto, negli ultimi anni, l’immagine della montagna. Tra viaggi in motoslitta, degustazioni in baita, funivie che alterano l’immagine dei comprensori sciistici, in Val di Fassa l’overtourism ha creato situazioni di inquinamento ambientale dovute al forte afflusso di visitatori. E grazie a una normativa che sembra costruita appositamente per venire incontro agli interessi dei rifugisti, è possibile scaricare i reflui direttamente in quota. Quanto conta la tutela dell’ambiente in un contesto dominato dagli interessi dell’industria del turismo?
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