Uno studio italo-inglese rivela che l’ansia dei genitori verso la matematica può influire sull’apprendimento dei loro figli
Sei i genitori sono ansiosi verso la matematica, questo avrà un impatto negativo sull’apprendimento dei loro figli. È il risultato di uno studio condotto dalle università italiane di Bologna, Trieste e Macerata, insieme all’università britannica di Loughborough e pubblicato sul Journal of Experimental Child Psychology.
Lo studio sull’ansia per la matematica
I ricercatori hanno analizzato l’ansia per la matematica dei genitori quando i bambini avevano 3 anni, poi hanno misurato le competenze matematiche dei bambini dai 3 agli 8 anni e l’ansia dei bambini verso la materia all’età di 8 anni. In totale 126 bambini (64 maschi e 62 femmine) e i loro genitori (100 madri, 14 padri e 12 che non hanno fornito le informazioni) hanno preso parte a questo studio per valutare se l’ansia per lo studio dei numeri può essere trasmessa dai genitori ai figli e se questa ansia può influire sullo sviluppo delle competenze matematiche dei bambini.
I risultati dello studio
Lo studio rivela che l’ansia dei genitori nei confronti della materia influisce sui risultati matematici dei figli, anche quando si prendono in considerazione le differenze nell’istruzione dei genitori. È emerso poi che i genitori più ansiosi hanno cresciuto figli con scarse competenze di calcolo e questo effetto è continuato man mano che i figli crescevano e andavano a scuola. Gli stessi bambini mostravano ancora prestazioni inferiori in matematica all’età di otto anni, il che è un dato notevole, se si considera la forte influenza della scuola sullo sviluppo della matematica.
Necessità di iniziative
La dottoressa Kinga Morsanyi, esperta di cognizione matematica presso la Loughborough University, che ha fatto parte del team di ricercatori, spera che questo studio mostri “la necessità di iniziative che non solo consentano ai genitori di supportare l’apprendimento della matematica da parte dei propri figli, ma li aiutino anche a sviluppare atteggiamenti positivi e sicurezza nei confronti della materia”. Un buon inizio per combattere l’ansia è quello di evitare di parlare negativamente della matematica.
Non è mai troppo tardi, nemmeno per i genitori
Gli studiosi hanno spiegato anche che non è mai troppo tardi per aumentare la propria sicurezza in matematica e per apprendere competenze funzionali di calcolo. I genitori possono, per esempio, esplorare corsi di calcolo per adulti o sfruttare risorse online gratuite per aumentare la propria sicurezza. Possono anche abbracciare una mentalità di crescita in cui si riconosce che commettere errori in matematica non è solo accettabile, ma è una parte importante del processo di apprendimento.
La materia più temuta
La matematica si conferma però la materia più temuta non solo dai genitori, ma anche dagli studenti. Lo ha evidenziato un’analisi effettuata dal portale Ripetizioni.it, basata sui dati forniti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. I primi due anni delle scuole superiori sono il momento più difficile per gli studenti: il 17% registra l’insufficienza al primo anno, il 14% al secondo anno. Con il trascorrere degli anni circa la metà degli studenti rimane a rischio di insufficienza.
La differenza negli indirizzi di studio
Se da una parte nei licei la percentuale di insufficienza è minore, la situazione peggiora negli istituti tecnici e professionali, dove al primo anno oltre un quinto degli studenti ha risultati deludenti in matematica. Nonostante la situazione migliori con il trascorrere degli anni scolastici, le difficoltà con la materia rimangono significative.
Un lieve miglioramento ma ancora tante differenze
Dalla recente indagine di Iea Timss (Trends in International Mathematics and Science Study) emerge che gli studenti italiani migliorano in matematica e scienze rispetto ai coetanei internazionali, ma registrano differenze a livello territoriale e di genere. In particolare il nostro paese registra un divario di punteggio tra i più alti a favore dei maschi, nelle discipline STEM.
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