«Il 1° marzo verrà consentito un accesso agli scavi ai professionisti degli Ordini professionali. Un incontro durante il quale la Soprintendenza illustrerà nel dettaglio i ritrovamenti di questi mesi di indagini archeologiche in piazza del Comune». Ad anticipare la notizia è l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Floris. Tra una settimana quindi il velo di mistero che circonda gli esiti degli scavi dovrebbe essere sollevato. Al momento, stando a quanto reso noto dalla stessa Soprintendenza, sarebbero emerse alcune sepolture che rimandano all’esistenza di un’area cimiteriale vicino alla chiesa di Sant’Angelo in Spatha, antichi tratti di condutture idriche e fognarie probabilmente riconducibili a una fontana storicamente presente in zona e murature che racconterebbero le stratificazioni del tessuto urbanistico della zona. Le porzioni di murature infatti sarebbero risalenti a varie epoche, presumibilmente dal tardo medioevo alla fine dell’800. Mentre per quanto riguarda le ossa rinvenute, ha dichiarato Floris «non si hanno notizie per ora sull’epoca di riferimento». Nelle ultime settimane le giornate di pioggia hanno rallentato ulteriormente le operazioni di scavo da parte della Soprintendenza, che dallo scorso ottobre sta portando avanti le indagini archeologiche dopo l’apertura di una voragine che aveva rivelato la presenza di importanti testimonianze del passato. Le analisi degli archeologi hanno comportato un significativo slittamento dei tempi previsti per il completamento della seconda tranche dei lavori di ripavimentazione di piazza del Comune. Un ritardo di cinque mesi sul cronoprogramma stabilito dall’amministrazione comunale che aveva fissato il 31 luglio come data di ultimazione lavori. Adesso la notizia che la Soprintendenza il primo marzo consentirà l’accesso all’area e illustrerà le risultanze delle indagini fa auspicare che la campagna di scavi sia giunta a conclusione. Fiducioso l’assessore Floris che afferma: «I lavori di ripavimentazione sulla piazza riprenderanno entro il mese di marzo». Salvo non intervengano ulteriori richieste di prosecuzione delle verifiche archeologiche, che tra l’altro andrebbero a costituire un ulteriore gravame economico per l’amministrazione. I fondi a disposizione sono pressoché esauriti. Sembra infatti che il sostegno da parte del Comune per la campagna di scavi si aggiri attorno ai 50mila euro. |