di Carmen Credendino e Sausan Khalil
ROMA – Un dolore troppo grande da sopportare. Sarebbe questa la motivazione che ha spinto la pop star Olandese Rania Zariri, a scendere dal palco per finire in strada, come senzatetto. Dopo la morte della madre, infatti, la cantante si sarebbe isolata, abbandonando i suoi cari e il lavoro. Il suo percorso emotivo, l’ha portata in Italia, precisamente ad Avellino, dove è stata riconosciuta grazie ai numerosi appelli lanciati sui social dalla sua famiglia che la stava cercando. Qui è stata soccorsa dalla polizia municipale e dai servizi sociali. Zariri però, ha rifiutato ogni forma di assistenza, e si è spostata a Mercogliano, comune della provincia irpina. Ad accendere i riflettori sulla presenza nell’avellinese della 39enne, finalista “Top 5” nella versione tedesca “Idol” del 2008, era stata nei giorni scorsi la testata giornalistica locale Ci Vuole Costanza di Enzo Costanza. La sua storia e quella del suo allontanamento dall’Olanda sono stati ripresi anche dal deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli che si è impegnato a fare da tramite con l’Ambasciata Olandese affinché Rania “possa mettersi in contatto con la sua famiglia che la sta cercando”.
IL SINDACO DI MERGLIANO: “RANIA ZERIRI VUOLE RAGGIUNGERE ALTRA REGIONE”
A dare la notizia della presenza di Rania Zariri a Mercogliano, è stato ieri il sindaco del piccolo centro Vittorio D’Alessio. In un post del primo cittadino si legge che in suo aiuto è intervenuto il servizio sociale del consorzio A02 la cui responsabile ha programmato interventi di supporto per assicurare ascolto con il servizio di psicologia d’ambito e la mediatrice linguistico culturale del consorzio. Gli operatori, scrive il sindaco, hanno garantito a Rania il ristoro con un pasto caldo offerto da un ristorante del territorio. D’Alessio poi scrive che l’artista ha dichiarato “di voler raggiungere un’altra regione dove incontrerà persone di propria conoscenza”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it
