ROMA – Nel frastuono quotidiano che ci circonda ogni giorno, la salute dell’udito è spesso trascurata. Eppure il suo impatto sulla qualità della vita è enorme. La perdita uditiva, inoltre, non riguarda solo le persone anziane: colpisce giovani e adulti, minando la comunicazione, le relazioni sociali e la sicurezza personale. Un udito sano non è solo una questione di benessere fisico, ma anche psicologico e sociale.
Prevenire i problemi di udito, oggi, è possibile. Anche grazie a cinque giusti comportamenti da tenere a mente per evitare danni irreversibili: proteggere l’udito dai suoni forti, prevenire la perdita dell’udito, controllare regolarmente l’udito, utilizzare dispositivi acustici quando è necessario e sostenere quanti vivono con una disabilità uditiva.Di questo e altro si è discusso oggi a Roma nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio. È qui che Udito Italia ha celebrato per il decimo anno consecutivo il World Hearing Day, il più grande evento di sensibilizzazione sul tema della salute uditiva.
L’incontro ha offerto un’importante occasione di confronto tra rappresentanti delle istituzioni, medici specialisti, operatori sanitari, ricercatori, associazioni, imprese ed esperti su vari aspetti legati al tema: l’udito e la sicurezza stradale, l’impatto dell’ambiente sonoro sulla salute e la protezione acustica nei luoghi di lavoro. Ogni giorno, infatti, milioni di lavoratori sono esposti a livelli di rumore potenzialmente dannosi e, superata una certa soglia, è fondamentale l’uso di dispositivi di protezione individuale come gli otoprotettori.Ampio spazio è stato dedicato anche all’innovazione tecnologica nel settore dell’udito, all’evoluzione della normativa e al ruolo delle professioni sanitarie nella prevenzione e cura della sordità: medici specialisti Orl, Fimmg, Confindustria dispositivi medici, Federazione nazionale ordini professioni sanitarie, Aia, Aci, Fia, Polstrada ed esperti di videogiochi hanno condiviso il proprio contributo per affrontare la tematica da diverse prospettive.
A moderare i lavori è stata la presidente di Udito Italia, Valentina Faricelli, affiancata dal giornalista di RaiNews24, Alberto Puoti. ‘L’udito- ha spiegato Faricelli- continua ad essere una patologia misconosciuta, trascurata. Eppure è davvero importante e condiziona la vita di tutti noi. Come Udito Italia siamo impegnati a portare conoscenza e sensibilizzazione su questo tema. Lo faremo fino al 3 marzo, giorno in cui viene celebrato il World Hearing Day, indetto dall’Organizzazione mondiale della sanità, quando lanceremo la nostra campagna ‘Ascolta responsabilmente”.’I dieci anni che festeggiamo oggi- ha proseguito- sono un traguardo importante e non scontato: oggi, indubbiamente, sul tema dell’udito c’è maggiore attenzione, ma non abbastanza. E i dati diffusi dall’Oms lo confermano: oltre un miliardo e mezzo di persone in tutto il mondo ha una qualche forma di disabilità uditiva. Quello che è più grave è che di queste, 430 milioni necessitano di una riabilitazione, hanno quindi una disabilità uditiva invalidante. Se non si fa qualcosa, tra cinque anni questa cifra salirà a 500 milioni e a 700 milioni nel 2030’.
‘Purtroppo- ha inoltre evidenziato Valentina Faricelli- il problema uditivo aumenterà, non possiamo fermarlo. E questo a causa di molteplici fattori, in particolare quello sociale: l’età media si sta allungando, le persone vivono di più ma aumentano anche le patologie legate all’età, tra cui l’ipoacusia. Poi c’è il fattore ambientale: i nostri ambienti di vita sono sempre più rumorosi e non c’è adeguata consapevolezza sulla necessità di proteggerci. Non ultimo il fattore culturale: l’ipoacusia continua a rimanere una cenerentola nella percezione del benessere generale, si arriva alla cura quando è ormai troppo tardi’.’Noi- ha poi detto- abbiamo puntato sulla comunicazione, sulla cultura, sulla conoscenza. Del resto l’Oms ci dice di gettare oggi le basi per la nostra salute di domani. E questo riguarda anche l’udito. Un concetto che, insieme al cambio di mentalità, rappresenta il cardine del messaggio per il World Hearing Day 2025 dell’Oms: cambiare mentalità significa diventare protagonista della propria salute. ‘Fai tu qualcosa, inizia tu a fare qualcosa e sicuramente il tuo cambiamento influenzerà tutta la società’. È un messaggio bellissimo, la salute è una responsabilità personale’.
Secondo l’Oms sono oltre un miliardo i giovani a rischio per esposizione prolungata a suoni forti come la musica ma anche quelli che escono dai videogiochi. ‘Il 3 marzo- ha informato all’agenzia Dire Ivan Venturi, produttore di videogiochi- la categoria dei ‘gamer’, più o meno un miliardo in questo momento, sarà inserita dall’Oms tra quelle a rischio per l’udito. I rischi principali in cui può incorrere un gamer sono quelli legati all’esposizione a un volume alto, che va a traumatizzare l’apparato auricolare, così come avviene per altri rumori forti. È importante godersi i videogiochi, ma bisogna avere cura del proprio udito e di come sarà quando saremo più grandi: da ragazzi, magari, non ci pensiamo, però poi passano gli anni e i problemi affiorano’.
‘Il problema dell’udito- ha precisato la presidente del Comitato scientifico di Udito Italia, Marcella Marletta- non è correlato all’età adulta. Oggi, infatti, sono molti i giovani che hanno problemi di udito, dovuti ai videogiochi e all’ascolto della musica a volume altissimo. La consapevolezza è fondamentale e lo è anche il cambio di mentalità, che deve partire dalle scuole, dalla formazione, dai giovani, che devono capire quanto sia importante il proprio udito. L’anziano, lo ricordo, ha l’isolamento come spada di Damocle: bisogna stare accanto a chi non sente, che può diventare una persona disabile ma, soprattutto, si può isolare, andando incontro al peggior risultato che si possa immaginare, ovvero il decadimento cerebrale, l’alzheimer, per cui non abbiamo cure. La perdita dell’udito non è un male inferiore ad altri’.
‘La prevenzione- le parole del vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera, Luciano Ciocchetti- è fondamentale. Nel nostro Paese c’è bisogno di una grande promozione culturale per far crescere la cultura della prevenzione. E questo riguarda sia gli stili di vita, che possono prevenire problemi all’udito, sia la prevenzione secondaria, ovvero farsi controllare, sottoporsi a screening’.
Il World Hearing Day coinvolge centinaia di Paesi in tutto il mondo. Quest’anno è incentrato sull’importanza dei comportamenti individuali per proteggere la salute uditiva. ‘Changing Mindsets: empower yourself to make ear an hearing care a reality for all’, esortano gli esperti di Ginevra, che in occasione del 3 marzo chiamano tutti i governi, gli operatori sanitari e la società civile a mobilitarsi per riconoscere l’importanza dell’informazione e della sensibilizzazione sul tema ‘You can take steps today to ensure good hearing health throughout life’.’Celebriamo oggi la Giornata Mondiale dell’Udito- ha dichiarato il fondatore di Udito Italia, Mauro Menzietti- straordinaria occasione di far parte di una iniziativa globale in cui centinaia di migliaia di persone come noi fanno rumore, alzano la voce per attirare l’attenzione su questo senso troppo spesso trascurato, se non addirittura ignorato. Il tema scelto quest’anno dall’Oms punta dritto proprio sulla nostra persona: ognuno di noi è la chiave del cambiamento, per sè stesso ma anche per le persone che ha intorno. È un tema straordinario, potente, democratico, fortissimo, quasi rivoluzionario, perchè cambia il punto di vista, il paradigma: la salute non piove dal cielo, non è solo un diritto ma è anche un dovere. Ognuno di noi deve fare qualcosa, oggi, subito, per assicurarsi un buon udito domani’.
A emozionare i numerosi presenti che hanno affollato la Sala della Regina della Camera sono state le parole di Cinzia Leone. Attrice, scrittrice e autrice di graphic novel, nota per la sua verve e il suo talento comico, apprezzata in teatro e protagonista di trasmissioni di successo come ‘La TV delle Ragazze’ e ‘Avanzi’, Cinzia Leone ha collaborato con registi del calibro di Lina Wertmüller, Francesco Nuti, Mario Monicelli e Carlo Verdone.
La sua testimonianza è stata particolarmente significativa: nella sua vita ha affrontato una grave malattia, superandola con determinazione e coraggio, e per questo si è fatta portavoce di un messaggio forte sull’importanza della prevenzione e della salute, spesso sottovalutata. ‘La prevenzione è giusta- ha affermato- ed è giustissimo farla anche per l’udito, bene preziosissimo che ti libera dalla prigione della solitudine e dell’isolamento. Nessuno sceglie di essere sordo, ma se tutti quelli che escono di casa a portare fuori il cane togliessero le cuffie con cui ascoltano la musica, scoprirebbero che anche i cani hanno una voce, che è fatta di suoni, di respiri affannati dall’entusiasmo di incontrare un altro cane, di uno sbadiglio rumoroso di soddisfazione, di un abbaio che ti chiede di portarlo verso cose che lo interessano, che fanno parte della sua realtà’.’E la realtà degli esseri viventi- ha continuato- si esprime anche attraverso suoni che non sono sempre parole. A volte sono piccoli richiami piccoli lamenti piccole felicità che non possono essere sentite non solo da chi è sordo ma soprattutto da chi è indifferente. L’indifferenza è la forma di sordità verso cui bisogna fare più prevenzione. Chi non può sentire per sordità farebbe di tutto per riuscire a percepire gli altri, chi crea continue occasioni di sordità isolandosi con le cuffie, limitandosi a comunicare con i vocali, non rispondendo al telefono, non guardando in faccia nessuno mentre cammina proprio per disconnettersi dagli altri, sceglie deliberatamente una sordità autoindotta, che è una forma di sottrazione dalla realtà, una fuga dall’impossibilità di controllare la realtà’.’E senza saperlo- ha concluso- entra in un tunnel di solitudine e di vuoto senza domande e senza risposte, un luogo in cui non sono più la vera musica della vita e la voce degli altri’.
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