MILANO – Oltre mille manoscritti arabi digitalizzati, con una prima sezione di 250 manoscritti e 96.000 pagine già accessibili on line all’indirizzo https://ambrosiana.nainuwa.com. La straordinaria operazione di catalogazione- “Arabic Manuscripts in the Veneranda Biblioteca Ambrosiana: the digital collection”- è stata presentata oggi alla sala delle Accademie della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano. Realizzato con il sostegno della Regione Lombardia, il progetto, grazie all’innovativo “Nainuwa” Dlms (Digital Library Management System) integra nativamente lo standard IIIF (International Image Interoperability Framework) insieme alle più recenti e avanzate funzionalità di Intelligenza Artificiale applicate al riconoscimento del testo (HTR: Handwritten Text Recognition).
Tra i numerosi e pregevoli esemplari, una collezione certamente unica nel suo genere e nel panorama internazionale delle biblioteche di conservazione occidentali è quella dei manoscritti arabi dell’Ambrosiana, una collezione dove sono raccolti antichi manoscritti arabi, musulmani e cristiani, persiani e in altre lingue e scritture orientali, acquistati a Istambul, Damasco, Baghdad, Gerusalemme e il Cairo, rappresentanti tradizioni culturali diverse, da quella turca-ottomana a quelle irachena o egiziana.
Nel fondo orientale antico dell’Ambrosiana la parte più cospicua è costituita da opere arabe della letteratura musulmana, tra le quali, per esempio: lo splendido e antichissimo Corano di formato oblungo su pergamena, in scrittura cufica dei secoli VIII-IX, con miniature in oro. Importante è anche la sezione che comprende i manoscritti cristiani, come per esempio il prezioso manoscritto che riporta la traduzione dei quattro Vangeli, copiato presso il monastero di S.Antonio nel 1280 da una copia realizzata dal testo originale del traduttore Abu l-Farag Hibatallah al-As’ad Ibn al-’Assal.Consultazioni on line da domani, 5 marzo.
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