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Pulizia del relitto Adernò: il nuovo progetto di Simone Pierucci per salvaguardare il patrimonio sommerso

CIVITAVECCHIA – Il cacciatore di relitti ed esperto operatore subacqueo Simone Pierucci è pronto a mettere in campo un nuovo progetto di bonifica per ripulire il relitto dell’Adernò, situato a circa 60 metri di profondità e 2 miglia dalla costa di Civitavecchia, in prossimità del porto. L’obiettivo è rimuovere le reti fantasma e migliorare la sicurezza delle immersioni, preservando al contempo un pezzo di storia sommersa. L’Adernò, originariamente chiamato Ardeola, era un piroscafo britannico del 1912 destinato al trasporto di merci e passeggeri. Dopo un passato movimentato tra requisizioni e cambi di proprietà, venne affondato il 23 luglio 1943 dal sommergibile britannico HMS Torbay mentre trasportava merci nel Mediterraneo. Oggi, il relitto giace in assetto di navigazione, ma le sue condizioni di accesso sono rese difficili dalla presenza di reti fantasma e lenze pericolose. L’intervento, fortemente voluto da Pierucci, prevede una rimozione mirata delle reti che rappresentano un rischio sia per i subacquei che per l’integrità del relitto. «Parliamo di qualche tonnellata di reti da pesca di barche a strascico molto pesanti, almeno una tonnellata sicuramente» – spiega Pierucci, sottolineando l’entità del problema. Il progetto vede la collaborazione di importanti enti e associazioni, tra cui la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, l’associazione onlus Marevivo, e il Porto Turistico di Riva di Traiano, che si occuperà dello smaltimento delle reti recuperate. L’iniziativa è stata resa possibile grazie al supporto di diversi sponsor locali, tra cui SORS Ricerche Speciali, Teseo DPV, Rosati Utensili Srl, Central Forniture Srl, CMD – Centro Motori D’Angelo e XDive di Alfredo Ciulli. Questo intervento non solo valorizzerà un sito di interesse storico e archeologico, ma permetterà anche alla comunità subacquea di esplorare il relitto in maggiore sicurezza, contribuendo alla sua tutela e promozione. Un’operazione che unisce passione per il mare, rispetto per la storia e un forte impegno ambientale. Ancora un progetto del “cacciatore di relitti” che mira alla tutela di quel patrimonio, spesso sottovalutato, che abbiamo di fronte a noi e che troppo spesso non viene valorizzato. La rimozione delle reti fantasma, oltre a tutelare l’ecosistema, permetterà di aumentare le immersioni guidate per visitare il relitto in sicurezza, uno dei tanti tesori sommersi di Civitavecchia. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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