ROMA – La Russia ha riconquistato diversi villaggi nella regione di Kursk e sostiene di essere prossima ad accerchiare migliaia di soldati ucraini che combattono oltre confine. Dopo sette mesi di presenza in territorio russo, le forze di Kiev rischiano ora una disfatta, complici anche lo stop di Trump ai servizi di intelligence.
La scorsa settimana, le truppe russe – affiancate da unità nordcoreane – hanno lanciato una massiccia offensiva, coincisa con la decisione della Casa Bianca di interrompere il supporto militare e satellitare all’Ucraina. Il fronte si è spostato verso Sudzha, città russa attualmente sotto controllo ucraino, mentre Mosca ha ripreso Staraya e Novaya Sorochina, Malaya Loknya e altri insediamenti strategici. La strada che collega Sudzha alla regione ucraina di Sumy è nel mirino dell’artiglieria russa, mentre si moltiplicano le segnalazioni di militari ucraini catturati.A rendere ancora più teso il quadro è stato un audace tentativo di infiltrazione: secondo la Reuters circa 100 soldati russi hanno strisciato per quattro giorni lungo un gasdotto di 15 km fino alla periferia di Sudzha. L’operazione, tuttavia, si sarebbe conclusa in un massacro: le forze ucraine hanno individuato e colpito gli assalitori con attacchi d’artiglieria.Zelensky incontrerà lunedì il principe saudita Mohammed bin Salman, mentre martedì il suo capo di gabinetto Andriy Yermak sarà a Washington con il segretario di Stato Marco Rubio. Kiev punta ad un piano di pace che include la sospensione degli attacchi con droni e missili, oltre a un cessate il fuoco nel Mar Nero. Mosca, al momento, non sembra interessata.
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